Comune di Gerola (sec. XIV - 1853)

Sede: Gerola

Tipologia ente: ente pubblico territoriale

Progetto: Comune di Casei Gerola

Il toponimo Glarole viene citato in diversi atti di vendita e divisioni di terreni del 1193 e 1234 (Bollea 1910) e di pagamenti nel 1262 (Tallone 1918). Nell'estimo pavese del 1250, risultava come Comune tassato della Lomellina e compariva col nome di Glarea con Mezana (Soriga 1913).

Come Glarollam è citato nel comparto delle strade degli "Statuta stratarum" del 1452 appartenente all'Ultra Padum (Statuta stratarum). Nel sec. XV era infeudato ai nobili de Curte di Guazzora ai quali nel 1412, Filippo Maria Visconti concedeva l'elezione del Podestà. Nel 1414 i procuratori della comunità, in numero di cinque, prestavano giuramento di fedeltà al duca di Milano. Con lettera ducale del 16 giugno 1425 viene confermato il podestà. Nel 1456 risulta che la comunità invia una supplica al duca Francesco Sforza con richiesta di sospensione dal pagamento di tasse per le continue inondazioni a cui il territorio è costretto dai fiumi Po e Scrivia; con decreto del 15 novembre 1456 viene concesso l'esonero per tre anni dal pagamento di dazio del pane, vino, carni e imbottato.

Sappiamo che nel 1452 esisteva un notaio addetto al banco del podestà che scriveva gli atti e le scritture relative alle controversie (Forte 1937).

Nel 1491 il duca Ludovico Sforza concesse, tra gli altri, il feudo di Gerola a Cecilia Gallerani la quale lo cedette nel 1525 al senatore Giovanni Stefano Castiglioni; Francesco II Sforza con decreto del 17 maggio assegna Gerola con Mezzana e Guazzora al feudatario Giovanni Antonio Biglia (ASMi Feudi camerali, p.a. cart. 517). Come Giarolla compare nell'elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l'anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell'Oltrepo e Siccomario, tra i dichiaranti è il console. Gerola aveva giurisdizione su Mezzana, Cologna e Grava (Focatico Oltrepo e Siccomario, 1537). Gerola nel 1634 è inserita come appartenente all'Oltrepo, nell'elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Nel 1723 Gerola aveva 1258 abitanti ed era retta da un sindaco e da un proconsole (ASC Gerola).

Nel 1743 con il trattato di Worms Gerola con Mezzana Bigli passa a casa Savoia; facevano parte di Gerola con Mezzana Bigli le cascine di Balossa, Mezzo del Girone, Grava, Casoni, Erbatici, Mezzano, Dossena, Terzo, Colonna, Messora.

Gerola fece Comune con Mezzana Bigli fino al 7 settembre 1800. La comunità di Gerola è compresa nell'elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l'elezione della congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell'anno 1744 (Convocato Oltrepo, 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Gerola con Mezzana Bigli viene inserita nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per "le Amministrazioni de pubblici" (Amministrazioni de pubblici 1775); Gerola con Mezzana Bigli era amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Gerola con Mezzana Bigli si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Gerola con Mezzana Bigli, viene inserita nel primo cantone di Voghera (riparto 1789).

Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 18 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Gerola con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Gerola viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del dipartimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovrenno restare in carica per tre anni (decreto Campana 1802). Gerola nel riparto delle azioni dell'ex commenda di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera.

Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell'amministrazione ligure-piemontese voluta da Napoleone Bonaparte, Gerola con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (drecreto 1805, ASC Casei Gerola).

L'amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l'antico regime con l'ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal Senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Gerola veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Casei appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo).

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal Senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise, Gerola veniva definitivamente inserito nel mandamento di Casei appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera (regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 "portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de' regie stati di terra ferma" la comunità di Gerola viene inserita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1835 la comunità di Gerola, con deliberazione del consiglio in data 5 luglio, viene aggregata al Comune di Casei.

La documentazione relativa alla soppressione del Comune di Gerola e alla sua aggregazione con Casei è contenuta nel fasc. 3 busta 30 della serie Provvisioni dell'archivio storico di Casei Gerola.

Con decreto del 30 ottobre 1853 Vittorio Emanuele II stabilisce l'istituzione del nuovo Comune. Il decreto è composto da dieci articoli.

Compilatori
Bevilacqua Valeria, Archivista