Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde CARIPLO spa [numero REA: 1379520 Mi] (1823 -)
Altre denominazioni:
Cassa di Risparmio
Sede: Milano
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 1379520 Mi
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Cassa di Risparmio - ente morale - Lire austriache 300.000 - 65.12.2
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde spa - Cariplo - società per azioni - L. 3.500.000.000.000 - 65.12.1
Profilo storico
A fronte della crisi economica che colpì il Lombardo-Veneto dopo le guerre napoleoniche, nella primavera del 1816 iniziò la sua opera a Milano la Congregazione Centrale per la Lombardia, voluta dal governo austriaco con lo scopo di porre riparo alle gravi condizioni d'indigenza in cui versava la maggior parte della popolazione.
La Congregazione non disponeva di mezzi sufficienti per affrontare in modo adeguato la situazione dal momento che poteva contare solo su oblazioni private.
Si decise, quindi, di nominare una Commissione capace di reperire quei fondi di cui c'era maggior bisogno. Nacque cosi il 7 dicembre 1816 la Commissione Centrale di Beneficenza. La Commissione iniziò la raccolta dei fondi ricorrendo sia alla generosità privata sia all'imposizione fiscale, riuscendo cosi a promuovere nei comuni più bisognosi della Lombardia importanti opere pubbliche.
La fruttuosa opera della Commissione indusse il Governatore della Lombardia ad affidarle nel 1822 il compito della realizzazione di una Cassa di Risparmio sul modello di un'analoga Cassa nata a Vienna tre anni prima.
Il progetto venne approvato nell'aprile del 1823 e così il 1° luglio 1823 la Cassa di Risparmio fu aperta al pubblico.
Nel giro di pochi decenni la Cassa arrivò a presidiare con i suoi sportelli tutto il territorio lombardo, espandendosi anche in provincia di Novara.
L'Istituto assunse progressivamente la fisionomia di ente creditizio, istituendo il Credito Fondiario nel 1867 e il Magazzino Generale della Seta nel 1870.
Nella politica degli investimenti prevalsero costantemente comportamenti di tipo prudenziali privilegiando i mutui ipotecari a privati e società e l'acquisto di titoli pubblici; nel tempo, i regolamenti hanno sempre di più allargato le possibilità di impiego di capitali, consentendo altresì l'utilizzo di quote di utili per erogazioni di beneficenza. Negli anni dello sviluppo della base industriale nazionale, la Cassa di Risparmio ampliò le operazioni di prestito a breve termine, senza tuttavia essere coinvolta nell'attività di partecipazione industriale.
Dalla prima guerra mondiale l'Istituto lombardo seppe uscire con dimensioni ancora maggiori e accresciute risorse, estendendo negli anni venti l'operatività al credito agrario. Il periodo tra le due guerre vide la Cassa impegnata in una crescita massiccia soprattutto per ciò che riguarda l'espansione territoriale degli sportelli, con una diffusione capillare in Lombardia e nelle province di Novara e Alessandria. Tale diffusione consentì una distribuzione del credito più adatta a tutelare le attività produttive locali.
Negli anni del secondo dopoguerra, la Cassa si impegnò profondamente per aiutare le medie e piccole imprese al fine di rivitalizzare il tessuto dell'economia regionale.
Fu soprattutto il credito fondiario a costituire la maggiore attività dell'Istituto. Grazie alla concessione di mutui ipotecari fu possibile ricostruire circa il 70% delle case della metropoli lombarda distrutte durante i bombardamenti.
A partire dalla seconda metà degli anni '50, la Cassa di Risparmio divenne una azienda bancaria affermata non solo su gran parte del territorio nazionale ma anche a livello internazionale.
Negli anni '80 fu significativa la sua crescita sia a livello di espansione territoriale sia a livello commerciale, assumendo sempre più la fisionomia di gruppo polifunzionale, operativo in diversi settori: bancario, parabancario, finanziario e assicurativo.
L'inizio degli anni '90 rappresentò per la Banca un periodo di profonde trasformazioni. Nel 1991, infatti, dopo aver portato a termine l'incorporazione del già controllato Istituto Bancario Italiano (I.B.I.), avvenne - in attuazione della legge Amato - lo scorporo dell'attività bancaria conferita a una nuova società: la Cariplo S.p.A. il cui controllo fu mantenuto dall'ente fondazione che assunse il nome di Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.
Gli anni '90 sono stati, inoltre, caratterizzati da una significativa crescita operativa: acquisizione di numerose partecipazioni, sovente di controllo, in Casse di Risparmio italiane e alleanze internazionali con banche estere.
Il 2 gennaio del 1998, infatti, rappresentò una data storica nella vita della più grande Cassa di Risparmio del mondo: la Fondazione Cariplo cedette l'intero pacchetto azionario di Cariplo S.p.A. a Banca Intesa, la holding - di cui la stessa Fondazione e azionista - nata dall'unione del Gruppo Cariplo e del Gruppo Ambroveneto.
Il Gruppo Intesa, cosi costituito dall'aggregazione di Cariplo e Ambroveneto, rappresenta un gruppo bancario polifunzionale integrato, a struttura federativa, in grado di competere per dimensioni, efficienza e redditività con le più importanti banche europee. In breve tempo è divenuto un modello di riferimento per il sistema bancario italiano in quanto riunisce sotto un unico governo banche e società che operano nei diversi settori dell'intermediazione creditizia, finanziaria e dei servizi alla clientela, conservando a ciascuna la propria identità e le proprie caratteristiche peculiari.
Bibliografia: A. Cova, A. M. Galli, La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde dalla fondazione al 1940, Bari, Cariplo-Laterza, 1991, Voll. 4.
Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Ettore Gatti
Bibliografia: A. Cova, A. M. Galli, La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde dalla fondazione al 1940, Bari, Cariplo-Laterza, 1991, Voll. 4.
Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Ettore Gatti
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB00185A/