Negozio Sperlari snc di Giancarlo Cervi e C. [numero REA: 26581 Cr] (1935 -)
Sede: Cremona
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 26581 Cr
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Bragutti Rosa in Cervi - ditta individuale - L. 77.910.000 (trasformazione in snc, 1984) - drogheria
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Negozio Sperlari snc di Giancarlo Cervi e C. - società in nome collettivo - 40.237,16 - 52.27.2; drogheria
Profilo storico
Ricordato già a metà `800 tra le vetrine più famose ed eleganti della centralissima contrada Beccherie vecchie (oggi via Solferino) ai piedi del Torrazzo, l'attuale Negozio Sperlari risulta aperto, a partire dal 1821, dal droghiere Giuseppe Domenico Curtarelli, già produttore di torrone e mostarda, tipiche specialità della tradizione locale. La comparsa sulla scena di Cremona di Enea Sperlari (1850-1907), fondatore dell'omonima industria dolciaria, risale al 1878 quando entra in società con Augusto Fieschi, subentrato al Curtarelli nel 1864, diventando nel giro di pochissimo tempo titolare unico della ditta a causa della morte improvvisa del socio. È proprio a costui che si deve probabilmente il passaggio dall'attività artigianale a quella industriale nella produzione di torrone e mostarda; nel 1888, infatti, su 350 operai impiegati nelle 19 ditte cremonesi che producono le specialità cittadine, ben 75 sono alle dipendenze dello Sperlari, il cui stabilimento è dotato già di 20 caldaie. Il successo dei dolci cremonesi è tale che alla fine del sec. XIX il marchio Sperlari si diffonde anche all'estero, fino a conquistare i mercati d'oltreoceano; il Italia, nel frattempo, diventa, tra l'altro, fornitore ufficiale di Casa Savoia. Nel 1911 il rapido sviluppo dell'industria porta alla costruzione, nella periferia della città, di un ampio e moderno stabilimento a vapore per la lavorazione meccanica del torrone e della mostarda (2000 mq di area), dando origine all'inevitabile separazione fra l'attività di produzione e quella di vendita, che avrebbe contraddistinto soprattutto il periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale. Nonostante ciò, la rivendita di via Solferino continua a rimanere uno dei punti più rinomati di Cremona, meta irrinunciabile per l'acquisto di delicatezze prelibate. Qui, nel 1928, Carlo Sperlari, figlio di Enea, chiama come direttore del negozio Guido Cervi, già proprietario di una drogheria in via Mercatello, abbandonata forzatamente poco prima allorché, in seguito al completamento dei lunghissimi lavori per l'isolamento del duomo, fu abbattuto l'edificio nel quale sorgeva. Sette anni dopo, nell'ottobre 1935, lo Sperlari avrebbe ceduto l'intero esercizio alla moglie del Cervi, Rosa Bragutti. L'impresa considerata nasce, quindi, in quella data come ditta individuale intestata alla Bragutti, divenendo società di fatto nel 1965 con l'ingresso nell'attività commerciale dei figli di questa: Giancarlo, Maria Luisa e Franca (ditta «Bragutti Rosa ved. Cervi e figli»). Ritiratasi la Bragutti nel 1971, la ditta continua la propria attività nel solco della tradizione plurisecolare resa celebre da Enea Sperlari, fino ad assumere nel 1984 la significativa denominazione di «Negozio Sperlari» e la forma giuridica di snc. Nel 1987 entrano a far parte della società anche i fratelli Carlo Guido e Laura Vittori e nove anni dopo è aperto, sempre a Cremona in via dei Lanaioli 24, un deposito per il commercio all'ingrosso di alimentari, liquori, prodotti di profumeria e articoli per la pulizia e l'igiene della casa e dell'abbigliamento. Il negozio di via Solferino, comunque, accanto alla vastissima gamma di prodotti dolciari e gastronomici, in primo luogo torroni e mostarde, si è negli ultimi anni specializzato anche nella rivendita di vini e liquori provenienti da tutto il mondo. Aderente all'Associazione «Locali Storici d'Italia», esso conserva intatti e perfetti mobili e arredi dell'800.
Bibliografia: brevissimi cenni storici sul negozio di via Solferino e i suoi proprietari si ritrovano in Associazione dei Commercianti della Provincia di Cremona e Archivio di Stato di Cremona, Attività di commercio nella Cremona dell'Ottocento. Mostra documentaria, con saggio di F. Voltini, Cremona, Tipografia Lombarda , 1982, p. 124; Carla Bertinelli Spotti e Ambrogio Saronni, La mostarda di Cremona, con illustrazioni di Franco Cimardi, Cremona, Cremonabooks, 2001, pp. 21-23; idem, Il torrone di Cremona, Bibliografia: Cremona, Cremonabooks, 2002, pp. 33 e 97.Assolutamente inverificata è la data del 1836, riportata sull'insegna del negozio.
Data aggiornamento: 06/11/2002
Autore della scheda: Matteo Morandi
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB00190A/