Officine meccaniche Villa e Bonaldi srl [numero REA: 42875 Cr] (1939 -)
Sede: Crema
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 42875 Cr
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Officine meccaniche Villa e Bonaldi - società in nome collettivo - L. 50.000 - costruzioni in ferro e industria meccanica in genere
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Officine meccaniche Villa e Bonaldi srl - società a responsabilità limitata - 51.138,53 - 28.11; 29; costruzioni in ferro e industria meccanica in genere
Profilo storico
È il 1905 quando Ambrogio Villa, in società con i cognati Achille e Domenico Bonaldi, fonda a Crema, in via Stazione, un'officina meccanica per la produzione di attrezzature destinate alla refrigerazione per scopi alimentari (generatori da ghiaccio, serpentine per frigoriferi, valvole, flangie), con la denominazione di «A. Villa e F.lli Bonaldi», (Sdf registrata alla Cciaa col numero 10324 ' registro 1910). In seguito all'uscita dalla società dei fratelli Bonaldi, nel 1924 tale ditta viene posta in liquidazione e da essa nascono le «Officine meccaniche Villa e Bonaldi snc» della famiglia Villa (Ambrogio, moglie e figli) e la «D. Bonaldi e C. spa» dei Bonaldi, che intentano una causa ai Villa in relazione al nome dell'impresa.Quest'ultima si sarebbe sviluppata acquistando nel 1958 la licenza di fabbricazione e vendita del servofreno 'Hydrovac' dalla società americana Bendix, per essere acquisita nel 1972 in parte dalla Bendix stessa e dalla francese D.B.A. (insieme Benditalia, oggi del gruppo Bosch) e in parte dalla Pan Eletric (fallita nel 1982) per la produzione di impiantistica. La prima, invece, naturale prosecuzione dell'azienda originaria, avrebbe continuato nel settore della refrigerazione anche dopo lo scioglimento della società nel 1939 e la costituzione nello stesso anno di una nuova snc con capitale sociale L. 50.000 ad opera della vedova di Ambrogio Villa, Giovanna Bonaldi, e dei figli Luciano, Alessandro e Fedele (Cciaa n. 42875 ' registro 1925). Nel secondo dopoguerra inizia per la Villa e Bonaldi la parabola ascendente, tant'è che nei primi anni Cinquanta essa viene chiamata ad effettuare l'impianto di refrigerazione del Palaghiaccio di Cortina d'Ampezzo in occasione delle Olimpiadi invernali del 1956. Da allora l'impresa si amplia verso il settore del condizionamento con la produzione di scambiatori di calore a fascio tubiero (impianti per magazzini generali, navi, etc.), sempre lavorando nel solo stabilimento di Crema.
Nel frattempo, vengono a mancare Fedele Villa (23 febbraio 1943), la madre Giovanna Bonaldi (4 marzo 1946) e Luciano Villa (21 ottobre 1955). Dopo la morte dei rispettivi genitori, erano intanto entrati in società i figli di Fedele, Artemio (morto nel 1965) e Sergio, e quelli di Luciano, Enrico e Gino, i quali diventano gli unici titolari dell'azienda dopo l'uscita dalla scena dello zio Alessandro Villa nel 1966. I figli di questo, Ambrogio e Mario, avrebbero fondato a Madignano (Cr) nel 1968 la «Villa Scambiatori», sempre per la progettazione e costruzione di scambiatori di calore e apparecchiature affini. Nei primi anni Settanta, in concomitanza con lo sviluppo della petrolchimica in Italia, la Villa e Bonaldi instaura i primi contatti col settore, divenendo partner indispensabile per la produzione di scambiatori di calore per la refrigerazione negli impianti chimici, petrolchimici, centrali termoelettriche e connessi (produzioni per Montedison, Liquichimica, SIR). Il grande sviluppo riportato obbliga l'azienda, nel 1975, ad abbandonare lo stabilimento di Crema (3.500 mq ca.) per trasferirsi a Ricengo, in via Soncino 19, su un'area di 27.000 mq. di cui 7.400 coperti. Nella moderna unità produttiva di Ricengo, che utilizza un'ampia gamma di materiali e dispone di tutte le moderne attrezzature atte alla fabbricazione di grosse unità trasportabili via terra, operano più di un centinaio di dipendenti. La sede sociale, rimasta a Crema fino al 1982, viene trasferita in quell'anno a Ricengo e, due anni dopo, aumentato il capitale sociale a L. 99.018.000, la natura giuridica è trasformata in srl. I poteri del presidente del consiglio d'amministrazione vengono conferiti all'ingegner Enrico Villa.
Col 1976, in seguito al crollo dell'industria chimica italiana, la Villa e Bonaldi abbandona il mercato interno e si rivolge alle grandi società di ingegneria inglesi e olandesi, esportando i propri prodotti all'estero, in India, Cina, Singapore, Malesia e le grandi piattaforme petrolifere del nord Europa. All'inizio degli anni Ottanta l'impresa cambia anche fortemente l'utilizzo dei materiali, passando dal carbonio al titanio e alle varie leghe di nichel, fino ai metalli placcati; negli stessi anni entra anche nel settore dell'energia nucleare per abbandonarlo dopo pochissimo tempo. Viene proseguita, invece, l'attività produttiva legata all'alta pressione, arrivando persino alla costruzione di reattori. Tra il 1991 e il `92 entrano a far parte del consiglio d'amministrazione Dario Franchini e la nuova generazione dei Villa, i cugini Marco e Cristiano, rispettivamente figli di Enrico e di Gino.
Oggi il nuovo reparto entrato in funzione nel 1999 comprende un nuovo imponente bunker concepito per le più impegnative radiografie della saldatura, un impianto di sabbiatura a recupero totale ed una moderna cabina di verniciatura. Nel 2001 vengono dichiarati 89 dipendenti e 4 collaborazioni continuative.
Bibliografia: brevissimi cenni sulla storia dell'impresa si ritrovano nell'intervista rilasciata da Gino Villa per «Manni notizie», 3/2000. Per alcune brevi informazioni sulla «D. Bonaldi e C. Spa» cfr., invece, La ferrovia e le attività economiche a Crema nel tempo, Crema, Tipolito Uggé, 1996, p. 432.
Data aggiornamento: 09/11/2002
Autore della scheda: Matteo Morandi
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001911/