Latterie Agricole Riunite Cremonesi - LARC scrl [numero REA: 40622 Cr] (1941 -)
Sede: Cremona
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 40622 Cr
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Società anonima Latterie Agricole Riunite Cremonesi - società anonima cooperativa - - lavorazione e vendita di latte e derivati.
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Latterie Agricole Riunite Cremonesi L.A.R.C. Scrl - società cooperativa a responsabilità limitata - - 15.51.2; 01.23; 51.33.1; 52.27.1; lavorazione e vendita di latte e derivati; allevamento suini
Profilo storico
Le Latterie Agricole Riunite Cremonesi L.A.R.C. nascono come società anonima cooperativa nell'agosto 1941, quando l'allora Consorzio Produttori Latte del Cremonese si scioglie per scindere in due gruppi gli associati della fascia del Po ad est della città e quelli della zona di Isola Dovarese. Promotori dell'iniziativa sono undici agricoltori locali (Stefano Corini, Mino Soldi, Ambrogio Cauzzi, Loris Beduschi, Giuseppe Garavelli, Filippo Morandi, Francesco Soldi, Cesare Scotti, Demetrio Soldi, Gino Gerevini e Antonio Gerevini) intenzionati a convogliare in un unico caseificio il latte, altrimenti lavorato, con più scarsi mezzi, presso le diverse aziende. Il capitale sociale, variabile, è formato da un numero illimitato di azioni del valore nominale di L. 100 ciascuna. La gestione della società, che ha sede inizialmente nei locali del Consorzio in via Lombardini a Cremona, è affidata ad un consiglio di amministrazione composto da sette membri eletti dall'assemblea degli iscritti e presieduto da Stefano Corini di Stagno Lombardo. I prodotti della L.A.R.C., realizzati inizialmente nei caseifici di Sospiro, Cella Dati, Pieve d'Olmi, Malagnino, Stagno Lombardo, San Daniele Po e Brancere, si affermano presto sul mercato, tant'è che già nel 1942 è aperto un deposito a Roma. Più della metà del latte lavorato è trasformato in formaggio grana, la parte restante a provolone. Al termine del secondo conflitto mondiale, sotto la presidenza di Ennio Salomoni, succeduto al defunto Corini, si dà inizio alla costruzione a Longardore fraz. di Sospiro del fabbricato destinato alla produzione del lattosio, al quale fanno subito seguito i reparti di ricevimento latte, il caseificio e il primo nucleo di porcilaie. È avviato, infatti, in quegli anni anche l'allevamento suinicolo, attività tradizionalmente intrecciata alla lavorazione del latte per il riutilizzo dei siero di scarto nell'alimentazione dei maiali. In un secondo tempo, lo stabilimento è completato con il burrificio, il reparto celle frigorifere, la nuova salina, la sala di affioramento latte e il magazzino per la stagionatura del formaggio grana. Qui nel 1952 il consiglio d'amministrazione delibera di trasferire i propri uffici, allo scopo di raggiungere un maggior coordinamento del lavoro. L'organizzazione commerciale è in questi anni enormemente potenziata attraverso la creazione di rappresentanze in tutta Italia e l'apertura, nel 1956, di tre negozi per la vendita diretta dei prodotti L.A.R.C. a Sospiro, Cremona e Canneto sull'Oglio (Mn); in precedenza, era già in uso la vendita a mezzo camioncino.Continui e considerevoli sono anche gli sforzi per accrescere la potenzialità ricettiva e lavorativa dello stabilimento e per creare nuovi magazzini e reparti con impianti all'avanguardia. Tra gli anni Sessanta e Settanta, dopo aver fronteggiato con alcune difficoltà la crisi del mercato del grana padano, l'azienda rivede l'organizzazione produttiva e aumenta la propria competitività, arrivando a commerciare con gli Stati Uniti, il Canada e la Francia. La produzione varia verso altri tipi di formaggi da tavola quali il gorgonzola, l'italico, la crescenza e il taleggio. Oggi la L.A.R.C., presieduta da Giovanni Battista Filippini, ha ormai chiuso tutti i suoi negozi per la vendita al dettaglio e sta progettando la fusione con altre latterie simili del cremonese, ragione per la quale la sede di Longardore non ha ricevuto negli ultimi anni alcun intervento di modifica o ristrutturazione, dal momento che non è ancora chiaro se le attività dell'eventuale nuovo soggetto confluiranno qui o altrove. Nel 2001 i soci sono 36; alla stessa data vengono dichiarati 53 dipendenti e 11 collaborazioni continuative.
Bibliografia: per una brevissima ricostruzione delle vicende della L.A.R.C. cfr. Attilio Fontana, Longardore. Raccolta di fatti e notizie storiche, Sospiro, Laboratorio di Tipografia e Legatoria del Centro Socio-psico-pedagogico, 1978, pp. 22-23.
Data aggiornamento: 22/11/2002
Autore della scheda: Matteo Morandi
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001917/