Omas spa [numero REA: 50808 Va] (1950 -)
Sede: Oggiona con Santo Stefano
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 50808 Va
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Omas - Società in nome collettivo di Possagno Francesco, Rabolli Carlo, Maineri Luciano - società in nome collettivo - L. 150.000 - azienda artigiana per le costruzioni meccaniche in genere.
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Omas spa - società per azioni - 750.000,00 - 28.11; costruzione di affettatrici, affettacarne, tritacarne, segaossi, inteneritrici, formatrici di hamburger, tragliatrippa.
Profilo storico
La Omas venne fondata nel 1950 da Francesco Possagno, Luciano Maineri e Carlo Rabolli. Quest'ultimoera stato impegnato fino all'anno precedente nella società Rama (vedi scheda relativa). Benché lo scopo sociale fossero le costruzioni meccaniche in genere, la Omas si specializzò nella produzione di macchinari per l'industria delle carni. Dopo appena cinque mesi, nell'agosto 1950, la nuova società fu sciolta, affidata per la liquidazione a Carlo Raboll. In febbraio dell'anno successivo lo stato di liquidazione fu revocato e il Possagno uscì dalla società. Dal 1953 la Omas rimase nelle mani del solo cav. Rabolli a causa del recesso di fatto dalla società di Luciano Maineri, poi formalizzato nel 1956 con la trasformazione da società in nome collettivo a ditta individuale. L'attività era ben avviata e nel 1968 vi lavoravano 70 dipendenti. Nel 1970, con l'ingresso in società del figlio del cav. Rabolli, Walter, la Omas divenne società di fatto con L. 200.000 di capitale, poi subito regolarizzata in s.n.c.. Nel 1974 il capitale venne aumentato a L. 1.400.000. Cinque anni dopo (06-11-1979) la Omas, si costituì in società per azioni con 200 milioni di lire di capitale sociale: Carlo Rabolli presiedeva il consiglio d'amministrazione in cui suo figlio Walter era amministratore delegato dell'azienda, il cui organico era arrivato ad annoverare 94 dipendenti. Luisa Crugnola era la terza componente del consiglio. Nel 1983 venne deciso un nuovo aumento del capitale sociale a L. 800.000.000, e venne emesso un prestito obbligazionario da 700 milioni di lire. Nel 1995, alla scomparsa di Carlo Rabolli, il figlio Walter ne prese il posto alla presidenza della società, mentre la vedova Ines Molla venne cooptata in consiglio d'amministrazione. Quattro anni dopo venne ammesso in consiglio anche Luigi Beccari. Nel 2000 l'azienda impiegava oltre 96 dipendenti.
Data aggiornamento: 27/05/2002
Autore della scheda: Stefano D'Adamo
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB00194B/