Ditta Giovanni Lanfranchi spa [numero REA: 838 Bs] (1886 -)
Sede: Palazzolo sull'Oglio
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 838 Bs
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Ditta Giovanni Lanfranchi & C. - Società a nome collettivo - - Produzione di bottoni e fibbie
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Ditta Giovanni Lanfranchi spa - Società per azioni -2.218.800,00 - fabbricazione bottoni frutto e galalite, chiusure automatiche e semplici, chiusure lampo metallo, materie plastiche, minuterie metalliche e macchinario per chiusure lampo - 36.63.3; 28.75.3
Profilo storico
Nel 1886 Giovanni Lanfranchi apriva, a Palazzolo sull'Oglio, in un locale attiguo al bottonificio Nessi e Cella la ditta "Giovanni Lanfranchi & C." dove la C sta per Corridoni. Quest'ultimo era un impiegato di banca che si era associato nell'impresa di produrre bottoni fatti con il corozo, seme di alcune palme che vegetano nell'America del Sud. Due anni dopo la ditta fu trasferita nei locali Costatoro, sempre nella stessa via (Via SS. Trinità - oggi Casa Antonioli), dove rimase fino al 1891, quando, con l'acquisto di un vecchio filatoio in Contrada delle Tezze (oggi Via Zanardelli), troverà la sua sede definitiva. La ditta Lanfranchi, che comunque era stata avviata con un discreto successo, fece un salto di qualità nel 1896, introducendo l'energia elettrica, che venne concessa a forfait dalla Mulini Urini, proprietaria di una centrale di produzione a Capriolo. Tre anni dopo, a causa della morte del Corridoni, la ragione sociale della società fu mutata in "Ditta Giovanni Lanfranchi Fabbrica Bottoni"; denominazione che mantenne anche nel 1903 quando morì Giovanni Lanfranchi, lasciando come eredi cinque figli. I fratelli Lanfranchi, Gentile , Angelo, Agostino, Giacinto e Gaetano, quest'ultimo di soli due anni, si trovarono quindi nella situazione di dover gestire, nonostante la giovane età, l'impresa paterna. I tre figli maggiori si spartirono i compiti all'interno della ditta: Gentile si dedicò alla parte produttiva, Angelo a quella amministrativa ed Agostino a quella commerciale, aiutati nella conduzione da due rappresentanti, di certo amici del padre, Aristide Calef e il londinese James Florcheim. Da questo momento la Lanfranchi fu in grado di incrementare enormemente la produzione, passando dalle iniziali 50.000 grosse (unità di misura commerciale pari a dodici dozzine) annue, a oltre il mezzo milione nel primo decennio del Novecento, arrivando a servire anche una consistente clientela estera, dall'India al Giappone, alla Persia e all'Austria. Nel 1912 venne acquistata una nuova area per ampliare lo stabilimento ed installare nuovi macchinari, molti dei quali progettati dallo stesso Gentile Lanfranchi e poi adottati da altri produttori di bottoni. Dai 60 dipendenti del 1903 si passò così ai 180 del 1914. Dopo alcuni problemi durante la Prima guerra mondiale (legati soprattutto alla mancanza di energia elettrica e all'arruolamento di quasi tutta la famiglia Lanfranchi), la società dovette fronteggiare la crisi del commercio dei bottoni fatti con il corozo. La Lanfranchi diversificò quindi la propria produzione dedicandosi ai bottoni in galalite, una materia prima di colore bianco ricavata dalla caseina formaldeidizzata. Questa nuova produzione incontrò un notevole successo, tanto che nonostante l'impiego di macchinari sempre più moderni, la manodopera raggiunse nel 1937 le 540 unità e nel '38 un totale di 565 dipendenti. Nel 1937 la ditta superò una nuova crisi, causata da un incendio di vaste proporzioni che distrusse buona parte dello stabilimento, rinnovando completamente i locali e gli impianti. L'anno dopo inol-tre la Lanfranchi acquistò la "Società Italiana Chiusure Lampo", una piccola azienda con sede a Milano, così da rimanere al passo con i tempi ed intraprendere la produzione di chiusure lampo. Nel 1940 questa società fu incorporata e tre anni dopo veniva trasferita a Palazzolo, a causa dei continui bombardamenti che colpivano Milano.La manodopera esuberante del bottonificio venne quindi adibita ai nuovi impianti delle lampo così da poter continuare l'attività produttiva senza eccessivi traumi, mentre veniva progressivamente abbandonata la lavorazione del prodotto vegetale. L'attività venne inoltre integrata con l'installa-zione della tessitura dei nastri in un nuovo stabilimento a Cortenuova (Bergamo), con il potenziamento nella tintoria, con lo sviluppo del reparto meccanica per la produzione di macchinari e con un reparto cursori. Nel 1955 la produzione di bottoni cessò completamente e soli tre anni dopo iniziò una nuova rivoluzione nelle lampo con l'introduzione di quelle a spirale. Con l'atto di trasformazione della società da snc in spa, Gaetano Lanfranchi, ultimo dei figli del fondatore Giovanni, venne nominato presidente mantenendo la carica fino alla sua scomparsa avvenuta nell'aprile del 1983; dopo tale data la società è stata presieduta da Faustina Massardi, moglie di Gaetano, deceduta nel '97. Attualmente è Guido Lanfranchi, figlio di Gaetano, il presidente della società, mentre nel consiglio di amministrazione siede anche la quarta generazione della famiglia. La "Lanfranchi spa" è oggi un gruppo articolato in cinque aziende industriali operanti in Italia ed una azienda commerciale operativa in Portogallo. Dispone inoltre di cinque stabilimenti industriali per complessivi 30.000 mq coperti e occupa 400 persone.
Data aggiornamento: 18/06/2003
Autore della scheda: Lavinia Parziale
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001968/