Beltrami spa [numero REA: 9416 Bs] (1923 -)
Sede: Brescia
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 9416 Bs
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Soc. An. Beltrami Francesco e figli "fabbrica sedie ed affini" - Società anonima - L. 400.000 - fabbricazione di sedie ed affini ed in genere la lavorazione del legno
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Beltrami spa - Società per azioni -442.000,00 - fabbricazione di sedie ed affini ed in genere la lavorazione del legno, di tubi profilati metallici e di laminati plastici in genere, la fabbricazione di arredamenti scolastici, tecnici per laboratori di chimica e fisica in genere e l'installazione in opera di manufatti costruiti e di conseguenza la creazione e l'esercizio di officine, stabilimenti e di quanto altro inerenti a tale industria; 36.12
Profilo storico
La società anonima "Beltrami Francesco e figli", che svolgeva l'attività di fabbricazione di sedie ed affini, fu registrata nel 1923 ' con sede legale a Brescia e quella amministrativa a Capriolo ' da Fornoni Edoardo e da Francesco Beltrami. La società succedeva ad una ditta individuale attiva dal 1° gennaio del 1910, di proprietà di Francesco Beltrami, che svolgeva l'attività di commercio di legnami, mobili e fabbrica di serramenti a Capriolo, cessata il 23 marzo del 1923.Nel '26 l'Assemblea generale aumentò il capitale sociale dalle iniziali lire 400.000 a lire 1.000.000 e portò il numero dei consiglieri a nove. Quattro anni dopo l'impresa modificava la denominazione in "Soc. An. Fabbrica italiana mobili curvati Beltrami" e a distanza di altri tre anni spostava la sede da Brescia a Capriolo, in via Balladore. Durante la stessa assemblea il capitale sociale fu prima ridotto a lire 400.000 ma subito portato a lire 800.000, per essere diminuito nuovamente a lire 670.000 l'anno successivo. Contestualmente la società estendette la sua produzione a quella di tubi in acciaio cromato, leghe leggere e anticorodal, a laminati plastici e ad arredamenti scolastici.Durante la guerra i capannoni della società furono utilizzati come officina per i panzer tedeschi, ma nonostante ciò Capriolo scampò a qualsiasi bombardamento. Nei primi 25 anni d'attività l'azienda era riuscita ad accumulare un capitale molto ingente, che comincerà però, in parte a disperdersi con il cambio generazionale. Secondo testimonianze raccolte da fonti orali, intorno agli anni '50 la società divenne una spa. La notizia, pur non trovando un immediato riscontro nella documentazione archivistica - a causa della mancanza di materiale per quegli anni - è confermata dai documenti dei primi anni '60, in cui la ditta è indicata come "Fabbrica Italiana mobili curvati Beltrami spa".Nel '64 venne intanto concessa, al Consigliere Delegato, la facoltà di impegnare la Società nelle cessioni di credito e nel rilascio di pagherò ed effetti cambiari. In questi anni l'azienda non attraversava infatti un periodo favorevole, tanto che nel 1969, il capofabbrica, il ragioniere ed altri dipendenti tentarono di salvare l'impresa dando vita ad una snc, che entrò ben presto anch'essa in crisi.Nel corso degli anni '70 si assistette invece ad un notevole aumento del capitale sociale che nel 1979 arriverà a lire 400.000.000. Proprio in questi anni, infatti, secondo fonti orali la società passò sotto il controllo della "Arredi tecnici Villa" di Caronno Pertusella (ditta oggi leader in Italia e seconda in Europa), che ancora oggi ne detiene il controllo, utilizzandola come azienda satellite. Nel 1971 la Società acquisì quindi la denominazione attuale di Beltrami spa. La Villa ad oggi si occupa dello sviluppo di nuovi prodotti e del loro lancio. La Beltrami, che era arrivata ad occupare anche il numero di 330 dipendenti, ad oggi ne impiega 10, avendo affidato la produzione dei componenti, la spedizione e la posa in opera definitiva a terzisti.L'attività odierna è dedicata per l'80% ad installazioni per laboratori e per il 20% ad aule.l'80% delle commesse proviene dallo Stato.
Data aggiornamento: 19/01/2004
Autore della scheda: Lavinia Parziale
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001984/