Eredi Gnutti Metalli spa [numero REA: 3415 Bs] (1897 -)
Sede: Trefilese
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 3415 Bs
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Ditta Serafino e fratelli Eredi Gnutti - Società in nome collettivo - - v. Note
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
S.A. Eredi Gnutti Metalli spa - Società per azioni -¿9.200.000,00 - v. Note
Profilo storico
Le notizie relative all'origine della società della famiglia Gnutti sono confuse, anche se da pubblicazioni ufficiali dell'impresa il fondatore fu Giacomo Gnutti, che avviò i lavori della fucina nel 1860, in mezzo a notevoli difficoltà, con una produzione limitata e discontinua e con mezzi inadeguati. La documentazione presso la Camera di commercio individua l'avvio della società dopo la morte di Giacomo, che mancò nel gennaio del 1897, lasciando otto figli: Serafino, Angelo, Benedetto, Eugenio, Alessandro, Andrea, Emilia e Maria. L'anno dopo i fratelli maschi della "Ditta Gnutti Serafino e fratelli "nominavano procuratore speciale" Serafino, così che rappresentasse ed esercisse la gestione dell'impresa a nome dei fratelli e della madre Elisabetta Saleri, tutore legale dei minori. L'impresa in questa occasione modificava la ragione sociale in "Ditta Serafino e fratelli Gnutti fu Giacomo". Nei primissimi anni del 1900 la composizione dei proprietari mutava con il recesso dalla ditta di famiglia, a favore degli altri fratelli, di Benedetto Gnutti. Nel 1908 recederà anche Eugenio, mentre Alessandro lascerà la ditta verso la fine degli anni venti. Tre anni dopo invece per la prematura scomparsa di Serafino, che fino all'età di 47 anni aveva guidato la società, l'impresa modifica nuovamente la denominazione in "Serafino e Andrea Eredi Gnutti di Lumezzane S. Sebastiano", diventando società di fatto. L'attività svolta rimaneva quella di "industria delle armi bianche da guerra e da scherma da teatro, ecc. ed affini".
I proprietari erano oltre ad Andrea, fratello del defunto Serafino, i figli di quest'ultimo: Giacomo, Battista, Luigi, Basilio e Umberto, che fin dalla giovane età avevano frequentato la fucina, iniziando ben presto a lavorarci.L'azienda che, alla morte di Serafino, aveva indubbiamente bisogno di trasformazioni per riuscire ad adeguarsi ai nuovi mezzi di difesa che si andavano incessantemente modificando, passava così dalla produzione esclusiva di armi bianche a quella della realizzazione di parti di fucile e di parti meccaniche di altre armi, ponendosi fra le maggiori ditte fornitrici dell'esercito, posizione che rafforzò soprattutto durante la prima guerra mondiale.Nel 1927 la società modificò la denominazione in "Snc. Serafino e Andrea eredi Gnutti", mentre dal marzo del '31 l'impresa affiancò alla sua attività anche la fabbricazione di articoli in legno. Sette anni più tardi il socio Andrea Gnutti, recedeva dalla società la cui gestione rimaneva nelle mani esclusive dei nipoti. L'anno successivo veniva acquistato un nuovo stabilimento a Lumezzane, località Mezzaluna dai fratelli Uberti, che dopo le riparazioni più urgenti "esplicherà un'attività industriale sussidiaria dello stabilimento centrale". Questa filiale venne denominata "Officina Valle". La società inoltre modificò e ampliò la propria attività, passando alla fabbricazione di spolette di vario tipo, cannelli, inneschi, tappi, treppiedi, mitra moschetti e fucili, armi bianche, fonderie e lavorazione meccanica del ferro, acciaio e leghe leggere.
L'anno successivo venne quindi aperto un altro stabilimento a Brescia, località S. Bartolomeo, prima di proprietà del Cotonificio Soc. An. Giovanni Milani & nipoti - Busto Arsizio, per la lavorazione di spolette varie. Nel 1935-36 venne infine abbandonata definitivamente la produzione di armi bianche. Nel 1947 i fratelli Gnutti modificarono l'atto costitutivo della Società e aumentarono il capitale sociale da lire 50.000 a 900.000. L'anno successivo venne aperta una nuova filiale a Lumezzane, mentre cessò quella di Brescia, in località S. Bartolomeo. Due anni più tardi l'impresa fu trasformata in "Serafino e Andrea eredi Gnutti. srl", ferma la sede, il capitale e l'oggetto. Membri del Consiglio d'amministrazione vennero nominati, Battista Gnutti, in qualità di Presidente, Umberto di Vicepresidente e Basilio e Luigi membri e Consiglieri delegati. Con la fine della seconda guerra la società subì un periodo di drammatico sbandamento, superato solo grazie all'allineamento del suo patrimonio di mezzi e di uomini. La produzione dovette quindi essere rivista e i programmi di riconversione ' da industria di guerra a quella di pace 'furono messi in opera.Nel '46 la sede venne trasferita da Lumezzane a Brescia, in via Fiume, n. 4, e dopo pochi mesi il capitale sociale fu portato a lire 25.000.000. Lo stesso anno dall'azienda madre nacque "l'Almac S. Giorgio" (poi Almag) così da diversificare ed ampliare la gamma produttiva.Nel '50 la società era nuovamente trasformata, questa volta in spa. (S. & A. Eredi Gnutti. spa), conservando la presidenza di Battista, e gli stabilimenti in Lumezzane.
La ditta aveva inoltre ormai acquistato dimensioni decisamente notevoli, occupando 500 dipendenti fra operai ed impiegati, e producendo anche nastri, tubi, fili, ecc., tanto che due anni più tardi venne scorporata dall'impresa l'Officina, denominata "Valle" e unita alla società per azioni "Almac. San Giorgio". Nel dicembre del 1958 inoltre il capitale sociale venne aumentato da 200 milioni a 500, grazie alla fusione. Capitale che sarà raddoppiato solo quattro anni dopo.Nel 1962 fu costituito inoltre uno stabilimento anche a Brescia destinato alla produzione di filo di ottone e di laminati di rame, ottone e bronzo. Lo stabilimento, che inizialmente lavorava con la ragione sociale di "Silma spa", cinque anni dopo fu riunito a quello di Lumezzane sotto un'unica ragione sociale, l'attuale: "S.A. Eredi Gnutti Metalli spa".Con la metà degli anni Sessanta si verificarono diversi cambiamenti in seguito alla ridistribuzione, al proprio interno, del patrimonio industriale della famiglia. Ad Umberto rimanevano la proprietà della Almag di Lumezzane, mentre agli eredi di Battista, Basilio, Giacomo e Luigi la vecchia fabbrica di Lumezzane e il nuovo stabilimento di Brescia. Nel 1967 nasceva quindi la nuova società per azioni S.A. Eredi Gnutti Metalli che nel marzo dello stesso anno si fondeva con la "Silma spa", mediante incorporazione di quest'ultima, la cui guida era affidata, fino al 1977, a Franco Gnutti, figlio di Giacomo, in qualità di amministratore delegato. In quella data entra nel Consiglio d'amministrazione anche Luigi Lucchini, che nel '72 aveva acquistato il 25% delle azioni dai figli di Basilio, che avevano dato vita ad un'altra azienda, la "Vabco" di Torbole Casaglia e alla finanziaria "Co.inn.bre".Negli anni Ottanta la società si estese ulteriormente e nel 1982 arrivò ad impiegare ben 780 dipendenti.
Le esigenze tecnologiche e di ricapitolazione hanno però determinato negli anni '83-'84 la concentrazione produttiva nello stabilimento di Brescia, con l'alienazione inizialmente dell'opificio industriale di Via Armieri alla "Silmet spa" di proprietà di Giampietro Ghidini, industriale di Lumezzane e l'anno successivo, il 1984, dell'intero complesso di via Armieri ' denominato "Valle" ' alla "Ghidini Trafilerie spa", sempre di Giampiero Ghidini. Attualmente la società, che occupa 280 dipendenti, è guidata da Amedeo Gnutti, nipote di Luigi, in qualità di presidente.
Data aggiornamento: 18/01/2004
Autore della scheda: Lavinia Parziale
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001989/