Bormio Terme spa [numero REA: 2678 So] (1920 -)
Sede: Bormio
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 2678 So
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
S. A. Terme Bormiesi - Società anonima - 200.000 - v. Note
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Bormio Terme spa - Società per azioni - 9.914.827,00 - v. Note
Profilo storico
Il 22 aprile 1920, di fronte al notaioUlisse Fay, un gruppo di soci procedeva alla costituzione della S.A. Terme Bormiesi allo scopo ' come recitava lo statuto sociale ' della 'costruzione ed esercizio di uno stabilimento balneario in Bormio rilevando dall'ing. Alfredo Cola la concessione di derivare l'acqua termale della fonte Cinglaccia di proprietà dei Comuni di Bormio, Valdisotto, Valdidentro e Valfurva' nonché di assumere altre 'iniziative che tendano allo sviluppo dell'industria del forestiero'. L'idea di sfruttare le acque della fonte Cinglaccia, una delle quattro del territorio note fin dai tempi più antichi, era già in itinere prima dello scoppio del primo conflitto mondiale. Nel 1913, infatti, un comitato composto da alcune personalità della zona aveva proposto la nascita di un'impresa allo scopo della realizzazione di uno stabilimento termale. L'evolversi del conflitto aveva poi ritardato appunto fino all'aprile del 1920 la concretizzazione dell'iniziativa. L'impianto sarebbe entrato in funzione nel corso degli anni Venti. Alla metà degli anni Sessanta, con il crescere del turismo bormiese, lo stabilimento non appariva più in grado di soddisfare le richieste di una clientela sempre più numerosa ed esigente. Di conseguenza, veniva deciso il suo abbattimento e la realizzazione di una nuova struttura, resa possibile anche dall'aumento del capitale sociale da 100 a 200 milioni di lire, al cui interno veniva edificata anche la piscina olimpica termale. Quest'ultima, affiancata anche da quella per bambini, avrebbe rappresentato una grande novità per l'offerta turistica dell'Alta Valtellina e per circa un trentennio avrebbe costituito il fulcro dell'attività della società bormiese. Gli anni Settanta, complice la difficile congiuntura economica, avrebbe rappresentato un periodo di relativa difficoltà per la società (nella quale la maggioranza delle azioni erano in mano al Comune di Bormio). Al crescere dei costi di gestione, infatti, non faceva da contrappeso l 'analogo aumento delle presenze, caratterizzate da una forte stagionalità. Il clima di 'immobilismo', denunciato nella relazione del consiglio d'amministrazione al bilancio 1973, veniva superato sul finire del decennio attraverso un deciso aumento della clientela, che soltanto tra il 1976 e il 1978 passava dalle 62 mila alle oltre 79 mila. Tra gli anni Ottanta e Novanta, la società poneva in essere una precisa strategia aziendale volta ad ampliare ulteriormente i servizi offerti.Venivano così realizzati la sala congressi, il centro estetico, i camerini per la fangoterapia e il reparto inalazioni. Nel 2002, iniziava una nuova fase di sviluppo per la società, che l'anno prima aveva assunto la denominazione attuale. Le mutate esigenze della clientela e della tecnica, infatti, ispiravano un nuovo progetto di ristrutturazione, riorganizzazione e ampliamento che portavano al totale rinnovamento dell'edificio, degli impianti e dei servizi. Il primo lotto dei lavori (terminato nel 2003) ha visto la realizzazione del reparto Riabilitazione, del 'Percorso Vascolare', della vasca per Hydrobike, del nuovo reparto Fangoterapia e della modernissima centrale tecnologica. Alla fine dello stesso anno, è stata avviata la completa ristrutturazione dell'edificio con la realizzazione di un ristorante-bar, di nuovi reparti di inalazioni e bagni, del centro fitness, di vasche termali, centro estetico e di altri servizi. Terminata questa seconda fase nel 2005, nel gennaio dell'anno seguente sono stati iniziati i lavori per l'ampliamento del parco retrostante allo stabilimento e delle zone adibite a sauna e bagno turco. Attualmente il 60% del fatturato deriva dal settore 'benessere', mentre i dipendenti variano da 35 a 42 a seconda della stagione. L'assetto societario vede ancora la maggioranza del capitale sociale in mano al Comune di Bormio (con il 65%), seguito dalla Comunità Montana (25%), dalla Provincia di Sondrio, da alcuni soci privati e dagli altri comuni della zona.
Data aggiornamento: 15/01/2007
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0019B6/