Lino Orefice snc di Cleto Orefice [numero REA: 239607 Co] (1993 -)
Sede: Cernobbio
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Numero REA: 239607 Co
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Lino Orefice - snc di Cleto Orefice - Società in nome collettivo - 130.000.000 (lire) - Sartoria
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Lino Orefice - snc di Cleto Orefice - Società in nome collettivo - 67.139,40 - 18.22.2 sartoria artigianale per uomo e signora
Profilo storico
La Lino Orefice S.n.c. di Cleto Orefice è attiva a Cernobbio fin dalla metà dell'Ottocento. Nel 1856, Pietro Orefice, dopo un periodo di apprendistato, decideva infatti di mettersi in proprio. L'apertura di una piccola sartoria in Cernobbio gli era costata molti sacrifici, tra i quali vendere una mucca di proprietà e la rinuncia ai terreni che gli sarebbero spettati in eredità. Ben presto l'iniziativa del giovane Orefice avrebbe raggiunto i risultati sperati. Cernobbio, infatti, era ormai divenuta uno dei centri di villeggiatura preferiti dalla nobiltà milanese e dalla nascente borghesia lombarda e quindi la clientela non mancava di certo. Pietro non si accontentava del buon andamento dell'azienda, e avendo giò in bottega il figlio Cesare, lo mandò, intorno al decennio Ottanta, a raffinare l'arte nella più famosa sartoria milanese del tempo, la celebre sartoria Prandoni. Al rientro da Milano di Cesare il padre gli affidò la conduzione dell'atelier. Ben noti al grand monde che frequentava Villa d'Este, la fama degli Orefice avrebbe facilmente valicato i confini nazionale proiettandoli tra i maggiori maestri di sartoria a livello internazionale. Rimasto solo dopo la scomparsa del padre, avvenuta nel 1901, Cesare Orefice avrebbe rafforzato l'iniziativa paterna fino al 1922, anno della sua morte. Fedele alla tradizione di famiglia, i figli Pietro e Luigi avrebbe proseguito l'attività costituendo la Sartoria Cesare Orefice di Orefice Fratelli Pietro e Luigi (Registro ditte CCIAA Como n. 7846), che, sul finire del decennio Venti, poteva contare sul lavoro di una decina di collaboratori e su di una clientela sempre di primo livello, come per esempio il re di spagna. Nel 1948 anche Lino Orefice, figlio di Pietro, entrava nella società. Nel gennaio del 1968, in seguito al ritiro dagli affari sia del padre che dello zio, l'impresa modificava nuovamente la propria ragione sociale in Orefice Lino Sartoria Artigiana (Registro ditte CCIAA Como n. 119539). Con una decina di collaboratori, la sartoria Orefice si confermava tra le maggiori realtà nazionali e internazionali. La prima regola dell'impresa era stata e continuava ad essere quella di accontentare il cliente, anche a costo di viaggiare con il prezioso carico di capi in prova per tutto le città europee. Con gli anni Settanta, il giro d'affari si sarebbe allargato fino a comprendere una discreta clientela oltreoceano, disposta a villeggiare a Villa d'Este pur di avere un abito su misura realizzato da 'Mr. Lino'. Nel 1985, seguendo così l'ormai secolare tradizione di famiglia, anche il rappresentante della quinta generazione Orefice, Cleto, figlio di Lino, entrava nella sartoria. Nel settembre del 1993, Lino Orefice insieme al figli Cleto e Silvia (quest'ultima estranea all'impresa familiare) decidevano di costituire la società in nome collettivo Lino Orefice (Registro ditte CCIAA Como n. 239607), con una capitale di 130 milioni di lire. Nell'ottobre del 2004, con l'uscita dalla compagine sociale di Lino Orefice, l'impresa ha modificato la propria denominazione nell'attuale.
Data aggiornamento: 20/11/2006
Autore della scheda: Goffrey Pizzorni
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0019D6/