Comune di Lizzola (sec. XIII - 1927)

Sede: Lizzola

Tipologia ente: ente pubblico territoriale

Progetto: Comune di Valbondione

Le prime notizie relative al comune di Lizzola si hanno a partire dall'anno 1202, anno in cui Lizzola figura come una delle contrade della Grande comunità di valle di Scalve. La comunità di Scalve era un'entità comunale divisa in diverse contrade o vicinie dotate di organi deliberativi ed esecutivi, come una sorta di "federazione di comuni". Lizzola rimane contrada della comunità fino al 1789, condividendone le sorti, dal passaggio dal Sacro romano impero al dominio visconteo, ed a partire dal 1428 sotto la dominazione veneta. Il 1789 è l'anno dello scioglimento della comunità e Lizzola si emancipa da Scalve diventando Contrada (o Comunello) di Lizzola con Bondione. Tuttavia è nel 1798, con la legge 26 settembre 1798 - Divisione dei Dipartimenti dell'Olona, Alto Po, Serio e Mincio in Distretti e circondari, che Lizzola viene dichiarato comune, ed inserito nel distretto VIII della Sorgenti del Serio della Repubblica Cisalpina (1). Nel 1804, per attuazione del Decreto 27 giugno 1804 il comune di Lizzola è aggregato ai limitrofi comuni di Fiumenero e Dieci Denari, che con Lizzola formavano la porzione di territorio dell'antica Comunità di Scalve posizionato al di là del passo della Manina. Nel gennaio 1810 il comune di Valbondione, dato dall'unione dei tre comuni, viene a sua volta aggregato a Castione per effetto del Decreto 31 marzo 1809, per poi dividersene nel luglio del 1811, per l'eccessiva distanza chilometrica fra i due centri (circa una quarantina di chilometri). Con la legge 12 febbraio 1816 sul compartimento territoriale, operativa dal 1 marzo, Lizzola torna indipendente da Dieci Denari (ora rinominato Bondione) e Fiumenero.
Al passaggio dalla dominazione austriaca al regno d'Italia non subisce ulteriori aggregazioni e mantiene la sua collocazione all'interno del distretto XVI di Clusone. La volontà di distacco della frazione di Lizzola Bassa dal capoluogo è nota sin dal 1875. Fino al 1922 sono presentate diverse istanze da parte dei frazionisti, sempre respinte dal consiglio di Lizzola che non vuole il distaccamento della frazione temendo un impoverimento del comune. Nel 1922 la questione è portata davanti alla Deputazione provinciale di Bergamo che riconosce giusti e fondati i motivi dell’istanza di segregazione. Infatti la frazione di Lizzola Bassa dista circa 3 km dal capoluogo, ed il collegamento con essa è dato da una strada carrozzabile erta a cui è garantita scarsa manutenzione, tanto da divenire quasi impraticabile d’inverno a causa della neve. Al contrario il comune di Bondione è contiguo e divide con Lizzola Bassa le scuole, la chiesa parrocchiale, il cimitero e la vita comunitaria in generale. Tuttavia viene puntualizzato che la sola frazione di Lizzola Alta non potrebbe sussistere, risiedendo le maggiori attività economiche e commerciali nella parte del comune che andrebbe a separasi. Dunque nel 1925 viene stabilito da entrambe le amministrazioni tramite le deliberazioni del commissario prefettizio 6 febbraio 1925 (Bondione) e 7 febbraio 1925 (Lizzola) la fusione dell’intero comune di Lizzola con quello di Bondione denominando il nuovo comune “Comune di Barbellino”, stabilendo la sede in contrada Chiesa (Bondione) e conservando l’ufficio di stato civile nella frazione Alta distaccato a termini di legge.
Con il R.D. 24 aprile 1927 n. 712 in applicazione del R.D.L. 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali", che decreta la soppressione del Comune di Lizzola e la sua aggregazione al Comune di Bondione per il 3 giugno 1927. Con deliberazione del podestà in quella data viene sancita definitivamente l’entrata in vigore del decreto e i suoi effetti. Si provvede all’unificazione dei servizi fra cui quello dello stato civile (vedi b. 25, fasc. 1098 e in Valbondione, b. 1, fasc. 1).
Dopo pochi mesi con R.D. del 26 agosto 1927 n. 1704 i due comuni di Fiumenero e Bondione vengono fusi insieme in un unico comune denominato Valbondione e viene fissata la data dell'11 ottobre 1927 per la sua entrata in vigore. Con lettera del 12 novembre 1927 il podestà di Valbondione risponde alla Prefettura informando che dal 30 ottobre si è iniziato ad utilizzare i registri dello stato civile con la nuova intestazione e che i servizi di tesoreria verranno unificati a partire dal 1° gennaio 1928.
Attività principali degli abitanti erano la pastorizia, di bestiame prevalentemente caprino, che meglio si adatta alle alte quote ed ai territori aspri, la coltura di alimenti quali alcuni tipi di cereali e patate ed il lavoro in miniera. Proprio l'estrazione di materiale ferroso dalle miniere situate nei monti Pommolo e Manina, che veniva poi lavorato nel forno fusorio della frazione Gavazzo, è stata per secoli l'attività di sostentamento della gente locale. Inoltre i comunisti godevano dei diritti d'uso di pascoli e boschi, che consentiva loro di raccogliere legna morta e strame nei boschi comunali e privati.
Si segnala infine che secondo quanto sostengono Bellini e Pinessi nel volume "Lizzola dalla Repubblica di Scalve a oggi", pubblicato nel 1994, p. 16, nei secc. XVIII e XIX era attiva in Lizzola un società privata detta "Contrada di Lizzola Alta" il cui archivo storico si è conservato presso la sede dei sindaci della stessa.

Note
(1) Secondo Civita nel portale LombardiaBeniCulturali è inserito nel cantone di Clusone della Repubblica bergamasca con legge 17 aprile 1797 e successivamente unito con Bondione con legge 6 marzo 1798.

Bibliografia
- Bellini, Pinessi 1994 = Felice Bellini, Walter Pinessi, "Lizzola dalla repubblica di Scalve a oggi", Tipografia Dimograff, Ponte San Pietro, 1994
- Bonaldi 1982 = Ettore Bonaldi," Antica repubblica di Scalve", Editrice Cesare Ferrari, Clusone, 1982
- Oscar, Belotti 2000 = Paolo Oscar, Oreste Belotti, Atlante storico del territorio bergamasco : geografia delle circoscrizioni comunali e sovracomunali dalla fine del 14. secolo ad oggi, Bergamo, Provincia di Bergamo, 2000

Compilatori
Del Bello Sergio Primo, Archivista
Capelli Roberta, Archivista