Gioachino Zopfi spa [numero Rea: 981 Bg] (1870 - 2008)
Sede: Ranica
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
Gioachino Zopfi spa [numero REA: 981 Bg]; condizione giuridica: società per azioni
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Gioachino Zopfi - - - ; 64.99.1
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Gioachino Zopfi Spa - 10.200,00 euro - ; 64.99.1
Figlio di un imprenditore tessile di Schwanden nel cantone svizzero di Glarona, Gioachino Zopfi arrivava in terra bergamasca nel 1868 allo scopo di avviare una nuova attività tessile. Insieme alla moglie Maria Aebli e ai due figli si insediava a Ranica, acquistava un terreno posto lungo la roggia del Serio e già l'anno successivo era in grado di inaugurare la sua filatura di cotone. La sua scelta, del resto, ricalcava quella fatta dal fratello Samuele, che già da un paio d'anni aveva impiantato a Redona un grande stabilimento per la macinazione dei cereali. Nel 1870, la ditta di Gioachino Zopfi poteva già contare su 5.000 fusi che, nel giro di qualche anno, diventarono circa 18 mila. Lo stabilimento di Ranica, alla fine degli anni '70, dava lavoro a poco meno di 250 operai. Nel 1880, sfruttando così il buon momento del settore tessile, entrava in funzione la tessitura forte di 640 telai meccanici. Negli anni seguenti, l'azienda di Ranica si confermava tra le maggiori non solo della provincia, ma anche dell'intera Italia settentrionale. Nel maggio del 1889, poco prima della sua scomparsa, Gioachino Zopfi costituiva la società in nome collettivo Zopfi e C. (registro ditte CCIAA Bergamo n. 3.274). In mancanza di eredi diretti, i due figli infatti erano entrambi già morti per malattia, nella società erano entrati gli svizzeri Jost Luchsinger e i fratelli Pietro e Alfredo Tschudi. Nel 1891, lo stabilimento veniva seriamente danneggiato da un incendio, ma in breve tempo fu riattato e i fusi aumentati a 28 mila. Il potenziamento del reparto filatura andava di pari passo con l'espansione commerciale che portava i prodotti della Zopfi ad essere presenti non solo sui mercati del Nord ma anche del Centro Italia e del Mezzogiorno. Con il nuovo secolo, i dipendenti arrivarono a superare gli 800, compresi quelli operanti nell'ex filanda Zuppinger di via Broseta a Bergamo riconvertita a tessitura di lana e cotone (rimarrà in funzione fino al 1964). Nel 1907, la tessitura di Ranica veniva ampliata. A quell'epoca, lo stabilimento ospitava anche un ufficio postale, le scuole per i figli dei dipendenti e un dormitorio per quegli operai provenienti da lontano, come per esempio quelli della Val Calepio. Nel settembre del 1909, le maestranze della Zopfi entravano in sciopero per chiedere il riconoscimento degli elementari diritti sindacali. Il "grande sciopero" - sarebbe durato 50 giorni avrebbe avuto risonanza nazionale, il sostegno della Curia bergamasca e in particolare di Angelo Roncalli - futuro Papa Giovanni XXIII - e avrebbe inciso molto e a lungo sulla dinamica dei rapporti sindacali non solo della provincia. Superato il Primo conflitto mondiale, nel 1921 l'impresa veniva trasformata nella Gioachino Zopfi Società Anonima, mentre i vertici aziendali furono mantenuti in capo a Luchsinger e ai fratelli Tschudi. Di lì a poco, entrava nell'impresa la seconda generazione rappresentata da Alfredo, Emilio e Kurt Tschudi e da Gaspare ed Enrico Luchsinger. Uscita indenne dalle temperie della Seconda guerra mondiale, l'ormai Gioachino Zopfi Spa tornava a crescere puntando ancora su cotone e lana e su di una maggiore meccanizzazione della produzione. Una crescita, tuttavia, contrassegnata da momenti di forte rallentamento se non addirittura di regresso. In questo senso, gli anni Settanta e i primi anni del decennio seguente sarebbero risultati decisivi. Con alla guida la terza generazione, la società affrontava una situazione congiunturale molto difficile. Nel marzo del 1981, veniva deciso di scorporare il reparto filatura e tutte le attività venivano apportate alla consociata Filatura di Ranica Spa (registro ditte CCIAA Bergamo n. 15.705). Nella seconda metà degli anni Ottanta, la Gioachino Zopfi Spa diventava di fatto una società finanziaria e immobiliare, mentre l'attività produttiva veniva svolta dalla Zopfi Tessile Spa, non altro che la nuova denominazione assunta dalla Filatura di Ranica Spa. Nel 1990, il pacchetto azionario delle due imprese passava al gruppo Fincori. A quella data, nello stabilimento di Ranica erano ancora attivi 18 mila fusi e oltre 200 telai. Il 5 dicembre del 1994, la Gioachino Zopfi Spa veniva messa in liquidazione. La cancellazione dal registro camerale delle imprese, dopo il deposito del bilancio di liquidazione, è invece del 2008.
Compilatori
Pizzorni Geoffrey, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001AF8/