FCH srl [numero REA: 1426 Bg] (1899 - 1986)
Sede: Milano
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia
FCH srl [numero REA: 1426 Bg]; condizione giuridica: società a responsabilità limitata
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Festi Rasini e C. - 4.000.000 lire - ; 17.21
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
FCH Srl - 45.900,00 euro - ; 62
Il cotonificio Festi Rasini e C., società in accomandita semplice (registro ditte CCIAA Bg 3.811), veniva costituito a Milano il 9 marzo 1889 per iniziativa di un gruppo di soci capitanati dai due accomandatari, il conte Giovanni Festi e il commendatore Cesare Rasini. Il resto della compagine sociale, tutti soci accomandanti, era formato dalla ditta Francesco Turati di Milano, dalla Banca Generale e da un drappello di imprenditori lombardi del settore come Cristoforo Crespi, Luigi Erba, Carlo Caprotti e Giulio Güttinger e, infine, Felice e Antonio Fossati. Già nel 1891 lo stabilimento di Villa d'Ogna nell'Alta Valle Seriana possedeva 8.000 fusi e dava lavoro a un centinaio di operai. Dieci anni più tardi, sostenuta dalla grande domanda di prodotti in cotone, la società era diventata la terza produttrice regionale dietro solo al cotonificio Cantoni e alla Crespi. Parallelamente iniziava un processo di espansione che in breve tempo portò non solo all'acquisizione di una partecipazione nella Reggiani, azienda attiva nel candeggio di tessuti, ma soprattutto ad inaugurare il secondo impianto produttivo a S. Giovanni Lupatoto nel Veronese che arriverà ad occupare, negli anni Trenta, oltre mille operai. Questo secondo stabilimento entrò in funzione nel 1902, dopo che Festi e Rasini l'avevano acquistato dalla ditta milanese Roberto Perego & C., che a sua volta aveva acquisito questa ex vetreria nel 1894. Insieme all'azienda, la Festi Rasini e C. acquisiva i diritti di sfruttamento del canale Marazza in costruzione, mentre nel 1903 entrava in funzione la centrale idroelettrica del Colombarolo, che alimentava le macchine per la filatura fatte arrivare dall'Inghilterra. Quanto all'impianto di Villa d'Ogna, oltre ai sei corpi di fabbrica, la proprietà aveva realizzato l'asilo e le scuole elementari per i figli dei dipendenti e, già dal 1902, aveva favorito la nascita della Società cooperativa della Manifattura Festi Rasini. Degna di nota, qui come a S. Giovanni Lupatoto, la formazione di una banda musicale tra le cui file erano numerosi gli operai della società. Con gli anni Venti, nel tentativo di far affluire nuovi capitali nell'impresa, la Festi Rasini e C. veniva trasformata nella S. A. Manifattura Festi Rasini con un capitale iniziale di 20 milioni di lire. Il propagarsi della crisi economica mondiale scoppiata alla fine del 1929 e l'aprirsi della seconda stagione bellica di certo non avrebbero favorito la crescita dell'impresa. Dagli anni Cinquanta in avanti, sia pure in presenza di alcune difficili fasi congiunturali, la Manifattura Festi Rasini Spa avrebbe continuato a distinguersi all'interno del forte comparto tessile bergamasco. Alla fine del 1980, la società assumeva la nuova denominazione di IFR - Industrie Festi Rasini Spa. La modificazione, tuttavia, avveniva quando ormai la situazione per l'impresa non appariva più così felice. Il crescere della concorrenza interna e soprattutto internazionale, infatti, non mancava di farsi pesantemente sentire anche per l'impresa. Tra il 1981 e l'84, due operazioni di aumento di capitale servirono a dare maggior respiro, ma non certo a dare un nuovo impulso alla IFR. Nel dicembre del 1985, si arrivò così all'ammissione della società alla procedura di amministrazione controllata e, di lì a poco, a quella di concordato preventivo. Nell'ottobre del 1986 l'impresa comunicava alla Camera di commercio di Bergamo la cessazione dell'attività produttiva. Gli impianti vennero ceduti al gruppo Zambaiti, mentre nell'autunno del 1987 la IFR Industrie Festi Rasini Spa venne sottoposta ad una profonda revisione. Nuove la denominazione (FCH Srl), la natura giuridica (società a responsabilità limitata) nuovo soprattutto l'oggetto sociale che diventava - come riporta la visura camerale - l"a produzione di servizi informatici di supporto alla gestione delle attività farmaceutiche, parafarmaceutiche e similari". Nel corso del 2000, la società apriva la liquidazione volontaria e, nell'autunno del 2004, depositava il bilancio finale di liquidazione: anticamera questa della richiesta di cancellazione dal Registro delle imprese avvenuta nel dicembre dello stesso anno.
Compilatori
Pizzorni Geoffrey, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001AFA/