Mellerio, famiglia (sec. XIV - 1847)
Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)
Antichissima famiglia residente in Malesco (Novara) alla metà del sec. XIV, ma esistente in Val Vigezzo già prima dell'anno mille. Verso la metà del XVII sec. si trasferì a Parma. Si estinse completamente nel 1847 con la morte del conte Giacomo, il quale dopo il 1819 aveva spostato la propria residenza da Malesco a Milano.
Capistipite dei Mellerio di Malesco a partire dal 1553 furono Giacomo Filippo, dottore in medicina e console della Valle, e suo figlio Giovanni Battista, notaio. Uno dei nipoti di quest'ultimo, Giuseppe Giovanni Battista, medico e avvocato fiscale, sposò Giovanna Cioia, appartenente ad una delle più prestigiose famiglie della Valle, arricchitasi notevolmente grazie all'attività commerciale e bancaria. Tale attività, continuata da due dei tredici figli, Giacomo (1711-1782) e Carlo Maria (1723-1775), consentì a questi ultimi di ascendere ad una brillante carriera negli appalti dei viveri per i militari durante le guerre di Maria Teresa d'Austria e nella Ferma generale. Entrambi ricoprirono cariche onorifiche e nel 1744 ottennero il titolo di conti di Albiate con annesso feudo.
Giovanni Giacomo, fratello di Giuseppe Giovanni Battista, esercitò la professione di medico e nel 1717 si trasferì a Domodossola.
Dei due figli che gli sopravvissero, Giovanni Battista (1725 - 1809) si mise in società con i cugini Giacomo e Carlo Maria, figli di Giuseppe Giovanni Battista e Giovanna Cioia, fondando la ditta di commercio e banca F.lli Cioia.
Lo stesso Giovanni Battista, morto il 22 dicembre 1809, istituì erede universale dei suoi beni il nipote Giacomo.
L'altro figlio di Giovanni Giacomo, Carlo Giuseppe (nato nel 1730), visse a Domodossola e, dei due figli che gli sopravvissero, Francesca Maddalena Maria Elisabetta sposò il conte Gian Luca della Somaglia di Milano, con cui si estinse la discendenza maschile dei Cavazzi della Somaglia. Con l'altro figlio, Giacomo Benedetto Giuseppe Giovanni Battista (nato il 9 gennaio 1777) si estinse invece definitivamente la famiglia Mellerio di Malesco.
Quest'ultimo - Giacomo - fatto educare dallo zio Giovanni Battista, che più avanti lo nominerà erede universale, divenne un importante uomo politico ricoprendo incarichi di rilievo nel campo dell'assistenza e della beneficenza.
Dopo un viaggio all'estero, compiuto per perfezionarsi nelle lingue francese e tedesca, entrò in contatto con il mondo dell'assistenza e della carità verso i poveri e gli infermi.
Nel frattempo avviò, dal 1806, anche la sua carriera amministrativa che lo portò in breve ai vertici della Congregazione di Carità. Sciolta nel 1825 la Congregazione di Carità, voluta da Napoleone, il Mellerio entrò a far parte dei membri della direzione dei Luoghi Pii Elemosinieri, carica che ricoprì fino alla morte.
Accanto a questa attività svolse anche quella eminentemente politica che lo vide, nel 1815, alla vicepresidenza del Governo di Milano e nel 1816 quale consigliere intimo di stato, carica che gli permise l'accesso alla corte viennese in qualità di rappresentante della Lombardia. Seguirono la dignità comitale e la nomina a Gran Cancelliere del Regno Lombardo Veneto.
Nel 1819, tuttavia, si dimise da ogni incarico e si ritirò a vita privata, guadagnandosi la stima anche di coloro, come il Gioberti e il Correnti, che lo accusavano di essere troppo apertamente filo-austriaco.
Sposatosi nel 1803 con la contessa Elisabetta di Castelbarco, ebbe quattro figli, ai quali tutti sopravvisse.
Lasciò quindi erede universale delle sue sostanze, con testamento a rogito di Giuseppe Alberti del 13 ottobre 1847, il pronipote Giacomo Cavazzi della Somaglia (figlio di Gian Luca e Francesca Maddalena Maria Mellerio), disponendo nel contempo una cospicua quantità di lasciti e legati a favore di enti di assistenza e beneficenza e di congregazioni religiose: l'Ospedale Maggiore, il Duomo di Milano, i Luoghi Pii Elemosinieri (poi Congregazione di Carità).
Notizie e documentazione su membri della famiglia Mellerio si trovano anche nel titolo "Eredità" della sezione Cavazzi della Somaglia (cfr. scheda asmi4590001) del fondo Archivio Cavazzi della Somaglia.
Bibliografia
- RUGGERI, Giacomo Mellerio = RUGGERI, F., Giacomo Mellerio, in La generosità e la memoria. I luoghi pii elemosinieri di Milano e i loro benefattori attraverso i secoli, a cura di I. RIBOLI, M.G. BASCAPÈ, S. REBORA, Milano 1995, pp. 181-185
Compilatori
prima redazione: Cuomo Raimonda, archivista (1999/12/21)
rielaborazione: Gamba Ermis, archivista (2004/06/28)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/famiglia/MIDD0000FA/