Taverna Carlo (Milano 1817 - Milano 1871)
Professione: patriota, senatore, numismatico
Carlo Taverna (Milano, 1817 - 1871), oltre ad essere attivo patriota e senatore del Regno, fu collezionista numismatico, ed ereditò la raccolta numismatica di famiglia iniziata dallo zio Costanzo (Milano, 1748 - Padova, 1819), il quale, non avendo avuto figli dal matrimonio con Paola Trotti, lasciò i suoi beni ai fratelli, tra cui Giacomo, padre di Carlo (1). Anche quest'ultimo, tuttavia, non avendo avuto eredi dal matrimonio con Beatrice Trivulzio, così come pure l'unico fratello maschio, Antonio, dispose che l'intera sua collezione entrasse a far parte delle raccolte numismatiche civiche (a quell'epoca composte quasi esclusivamente dal fondo del conte Carlo Castiglione), le quali, a seguito di una Convenzione firmata tra lo Stato e il Comune di Milano nel 1917, furono aggregate a quelle del Gabinetto Numismatico di Brera, andando a costituire le attuali Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche del Castello Sforzesco (2).
La famiglia Taverna era già stata legata in più occasioni alla vita politica e culturale di Milano, soprattutto nel secolo XIX. Lorenzo Taverna (1799 - 1869), fu assessore municipale nel 1848 e lo stesso Carlo partecipò attivamente all'insurrezione del marzo 1848, ospitando nel suo palazzo il Comitato insurrezionale, divenuto in seguito Governo Provvisorio (3) . Nel 1866 donò al Museo Patrio di Archeologia di Brera quattro busti in bassorilievo dei secoli XII - XIII, provenienti da Legnano e raffiguranti ì martiri patroni della chiesa di San Simpliciano (Milano), alla cui giurisdizione ecclesiastica Legnano era soggetta all'epoca (4).
1. Costanzo Taverna, figlio di Lorenzo e di Anna Lonati Visconti, fu personaggio politico di rilievo (fra le varie cariche pubbliche ed onorifiche, ebbe quelle di Ciambellano imperiale, membro dei LX Decurioni e dei XII di Provvisione, Presidente degli archivi, Incaricato dei bilanci delle imposte, Conservatore degli ordini e Delegato alla direzione delle acque della città). Nel 1796, a seguito della complessa situazione politica in atto, lasciò Milano e soggiornò qualche anno a Lecco, in Vai d'Olba ed a Lugano. Nel 1799, dopo un breve ritorno a Milano, si trasferì definitivamente nel Veneto. Fu collezionista ed erudito e raccolse, oltre a monete e medaglie, anche una collezione di ritratti di San Carlo Borromeo.
2. R. LA GUARDIA, Le Cinquecentine della Biblioteca Archeologica e Numismatica di Milano. Catalogo e cenni storici, Milano [1978], pp. 4 ss.
3. Nel 1849 combatté, con il grado di capitano dell'esercito sardo, alla Sforzesca ed a Novara, guadagnandosi una medaglia al valore. Dopo il ritorno degli austriaci in Lombardia non rinnegò gli ideali liberali, ma preferì ritirarsi a vita privata fino al 1860, quando venne eletto senatore del nuovo Regno.
4. Archivio delle Civiche Raccolte Archeologiche di Milano, fondo "Archivio municipale - Museo Archeologico", sez. "Monumenti ed oggetti antichi - doni".
Bibliografia
- Libro della nobiltà lombarda = Il Libro della nobiltà lombarda. Rassegnastorica delle famiglie lombarde, Milano, 1876 - 1878, vol. II, p. 423
- Malatesta 1940-1946 = A. Malatesta, Ministri, Deputati e Senatori d'Italia dal 1848 al 1922, Roma, 1940 - 1946, vol. III, p. 172. (Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, ed. B. Tosi, serie XLIII)
- Michel 1930-1937 = E. Michel, Taverna Carlo in: Dizionario del Risorgimento nazionale. Dalle origini a Roma capitale - Fatti e persone, Milano, 1930 - 37, vol. IV, p. 406
- Sarti 1890 = T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Terni, 1890, p. 908
- Spreti 1928-1935 = V. Spreti, Enciclopedia storico - nobiliare italiana, Milano, 1928 - 1935, vol. VI, pp. 559 - 560
Compilatori
La Guardia Rina, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC000859/