Mazzi Angelo (Bergamo 1841 aprile 23 - Bergamo 1925 novembre 20)
Progetto: Comune di Bergamo. Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici: fondo Angelo Mazzi
Professione: storiografo, biliotecario
Più che dalle sue carte, le poche informazioni sulla biografia di Angelo Mazzi si ricavano dal discorso di onoreficenza pubblica tenuto il 23 aprile 1924 da Ciro Caversazzi (1) e dalle commemorazioni pubblicate in alcune riviste storiche poco dopo la sua morte, e nel 1941, nel centenario della nascita (2); brevi articoli sono apparsi anche sui quotidiani locali negli anni Cinquanta e Sessanta (3). Vi sono inoltre documenti che lo riguardano, in qualità di Bibliotecario Civico, nella sezione novecentesca dell'Archivio Comunale (4).
Nato a Bergamo il 23 aprile 1841 da Giambattista e Anna Maria Mazzoleni, famiglia di probabili origini venete; aveva due fratelli, uno maggiore, Giambattista (nato nel 1839) e uno minore, nato nel 1843 e morto nel 1870. Dei rapporti col primo fratello, e col figlio di questi, Alberico, residenti a Siena, resta traccia anche nelle Carte, in alcune lettere di fine Ottocento relative a oggetti di ricerca dello studioso. Visse a Bergamo, in via Pignolo, ed ebbe una casa in Villa d'Almè, a cui datano molti dei suoi documenti personali.
Condusse gli studi universitari a Padova, dal 1859, sotto la guida particolare di Giuseppe De Leva (1821-95). Questi, filosofo di orientamento apertamente cattolico-liberale e ricercatore dedito soprattutto ai temi della storia politica del Cinquecento, fu professore all'Ateneo padovano a partire dalla fine degli anni Cinquanta dell'Ottocento, e in questa veste tra gli iniziatori in Italia della storiografia di impronta positivistica, di ritorno ad un'aderenza alle fonti più che alle visioni ideali (5).
Del periodo degli studi padovani e dell'attività di studio immediatamente successiva sono testimonianza le carte della sezione 2: tra queste prevalgono appunti in materia di storia antica e di studio delle antiche lingue italiche (forse conservati più a lungo proprio perchè relativi a materie non più approfondite), oltre che in campo medievistico, che sarà l'ambito più coltivato in seguito.Vi sono inoltre due abbozzi di studi sulle istituzioni della Bergamo romana: l'interesse del Mazzi per l'età antica nei primi anni di attività è del resto documentato anche dal volume sulle vie romane militari in territorio di Bergamo, del 1875, e dai temi toccati nei primi studi sulla topografia urbana
Tra gli scritti giovanili vi è anche una memoria del 1861 circa la soppressione dell'Unione Ecclesiastica di S.Bartolomeo, disposta dal vescovo Pier Luigi Speranza; la professione politica fu sempre liberale anche senza attingere a forme di anticlericalismo manifesto: di essa fu espressione, fin dal 1870 la partecipazione alla rivista "Bergamo o sia Notizie Patrie", in cui pubblicò, nel 1884, anche un ampia commemorazione di Antonio Tiraboschi (6), suo predecessore nella carica di Bibliotecario Civico; d'altra parte, nel 1920, pubblicò un saggio divulgativo sulla rivista "La Vita Diocesana"; nelle Carte, invece, resta traccia della sua attività politica solo in una lettera del 1911 conservatasi casualmente nell'unità 122.
Nel 1872-73 fu membro della Deputazione Provinciale (7); negli anni 1869-70 era stato sindaco del Comune di Villa d'Almè, e ancora fino al 1890 fu in vari periodi membro del Consiglio Comunale e della Giunta (8).
Tra le Carte vi è una minuta di mano del Mazzi del 1891 (unità 317) da cui sembra già attivo bella Biblioteca Civica; nell'Archivio della stessa, serie Corrispondenza, lettere a lui indirizzate compaiono dal 1894, quando era Bibliotecario Gabriele Dossi; in due lettere del 1897 (9) egli si firma come Reggente Provvisorio; l'anno successivo divenne Bibliotecario Civico, carica che rivestì fino alla morte, avvenuta il 20 novembre 1925. In questa veste si interessò, fra l'altro, del previsto trasferimento della sede della Biblioteca, realizzato solo nel 1928; ma soprattutto fondò, nel 1907, la rivista "Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo", sul primo numero della quale pubblicò una sintetica presentazione dei fondi della Biblioteca (10).
La sua già consolidata fama di storiografo lo rese particolarmente considerato anche per compiti che esulavano da quelli propri del Bibliotecario Civico, come nel caso della consulenza prestata al Comune di Bergamo per difenderne le ragioni in una lunga causa (1901-1909) per diritti d'acque contro il principe Giovanelli, di cui resta ampia documentazione (unità 16). La riconoscenza della Città si espresse nelle "onoranze" celebrate con un discorso di Ciro Caversazzi nel 1924, nel giorno del suo 83° compleanno, quando venne disposta anche la pubblicazione della sua bibliografia e dell'opera "Sul Diario di Castellus de Castello", oltre che l'esecuzione di un ritratto, che ancora si conserva presso la Biblioteca, per mano del pittore Ponziano Loverini. Nel 1941, in occasione del centenario della nascita, venne disposta la traslazione delle spoglie al Famedio del Cimitero Cittadino, e l'intitolazione al suo nome della parte alta di via Pignolo, ove era vissuto.
La produzione storiografica del Mazzi ebbe inizio nel 1869 (a parte alcune tesine del 1858-59), ed ebbe sin dal principio la stessa impronta positivistica del maestro, con il tratto peculiare del maggior rilievo accordato alle fonti documentarie rispetto alle fonti cronachistiche, di cui Bergamo è particolarmente scarsa. Espressione più consistente di questo orientamento furono gli scritti sulla metrologia medioevale, avviati con "Il Sextarius Pergami" del 1877 e coltivati fino agli ultimi anni di vita, apprezzati già dai contemporanei per il loro rilievo spesso extra-locale, e in quanto utili a dare una maggiore concretezza e precisione agli studi sulla storia economica del Medioevo, già avviati da alcuni decenni, e che in Italia avevano trovato la prima grande sintesi nell'opera di Luigi Cibrario del 1841. Strettamente connessi a questo tema furono gli studi sulla monetazione medioevale, in particolare di età comunale e viscontea (avviati dal volume "La Convenzione Monetaria del 1254", del 1882), anche questi implicanti considerazioni sul rapporto tra la situazione bergamasca e quella di altre città; probabilmente su questo argomento più che su altri si conservano tra le Carte scritti inediti, più o meno formalizzati.
In generale, ambito privilegiato di ricerca del Mazzi fu la storia medioevale di Bergamo e del suo territorio, dall'epoca coperta dai più antichi documenti conservati fino al dominio veneto, con particolari specializzazioni (di cui è riflesso il titolario adottato in questo ordinamento) quali :
- la revisione critica delle fonti e degli autori (tra cui spiccano il volume "Sul Diario di Castellus de Castello", edito nel 1925 ma redatto nel 1894, e gli studi su G.Michele Alberto Carrara, del 1901 e del 1916, e sul canonico Camillo Agliardi, del 1907);
- la storia istituzionale e politica, soprattutto di età comunale (tra i titoli più importanti: "Studi Bergomensi" del 1892, "Lo Statuto di Bargamo del 1263" del 1902 e il saggio "Aspetti di vita religiosa e civile nel sec.XIII in Bergamo" del 1922);
- la topografia urbana, con i suoi risvolti istituzionali, per l'Alto Medioevo (a partire dal giovanile "Alcune indicazioni per servire alla topografia di Bergamo nei secoli IX e X", del 1870) e per il periodo successivo (con "Le Vicinie di Bergamo", del 1884);
- lo studio del territorio, a partire dall'identificazione dei toponimi antichi (in particolare con la "Corografia Bergomense nei secoli VIII, IX e X", del 1880, rimasto un classico punto di riferimento per la ricerca locale), e con studi di dettaglio su singole località (tra cui spicca il saggio "Castione della Presolana", del 1917).
Pubblicò i primi studi sotto forma di volumi od opuscoli, e alcuni saggi nella citata rivista "Bergamo o sia Notizie Patrie"; in ambito cittadino fu socio dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti, nel cui organo pubblicò altri saggi tra fine Otto e inizio Novecento; più numerosi i saggi pubblicati, dal 1901 al 1920, su "Archivio Storico Lombardo", organo della Società Storica Lombarda, di cui pure fu socio: dei rapporti con questa sono testimonianza anche alcune lettere reperibili qua e là nelle Carte, e la commemorazione pronunciata nel 1926 da Bortolo Belotti (11). Altra commemorazione come socio defunto venne pronunciata nel 1927 da Gian Carlo Buraggi nelle sedute della Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie della Lombardia (12), della quale il Mazzi era divenuto socio onorario nel 1919.
Ma a partire dal 1907 la principale sede di pubblicazione dei suoi scritti fu la rivista della Biblioteca da lui fondata. In particolare, vi trovarono spazio, oltre a saggi ampi e documentati, numerosissime brevi note ("Appunti e notizie") per la segnalazione di documenti o la puntualizzazione di contenuti particolari (13), concepite come suggestioni per più approfonditi studi, ma esse stesse espressione del metodo rigoroso seguito negli studi di più ampio respiro; largo spazio fu dedicato anche alle recensioni ("Note bibliografiche") sia di opere di carattere locale che di studi più generali, italiani e stranieri; e questo particolare, della divulgazione in Italia di opere d'Oltralpe, venne evidenziato come un merito del Mazzi già nel necrologio pubblicato su "Archivio Storico Lombardo" nel 1925 (14). Del resto, anche dai suoi appunti manoscritti emergono conoscenze storiografiche articolate e aggiornate, spesso di lingua tedesca o francese.
La rivista della Biblioteca (dal 1926 "Bergomum") divenne inoltre subito un solido punto di riferimento per l'erudizione storica e filologica bergamasca, in concorrenza, si potrebbe dire, con gli "Atti dell'Ateneo", di più antica tradizione.
Oltre alle Carte oggetto del presente inventario, la Biblioteca Civica conserva alcuni manoscritti del Mazzi, in parte editi, in parte pubblicati postumi ed in parte tuttora inediti. Alcuni di questi erano già segnalati nella bibliografia redatta nel 1924 (15). Essi vengono di seguito elencati con le segnature attuali:
- "Alcune indicazioni per servire alla topografia di Bergamo nei secoli IX e X" (edito nel 1870): MMB 985/1
- "Appunti per la revisione della Raccolta Quarenghi..." (inedito): Sala 2 Loggia R, 6, 9/2
- "Appunti sui confini della Provincia di Bergamo all'epoca della morte di Bartolomeo Colleoni", copia (inedito): MMB 212, mancante dal 1988.
- "Alcune osservazioni sull'opuscolo intitolato: "Ricerca istorica di Giambattista Guadagnini arciprete di Cividate in cui si mostra che in Valcamonica mai fu l'Oglio il confine del territorio Bergamasco" (inedito): MMB 720
- "L'atto del 23 giugno 1233 e la misura delle acque in Bergamo" (edito nel 1891): MMB 498/2
- "Sul Diario di Castello Castelli" (edito nel 1925): MMB 491
- "Le guerre civili del 1226-29 e la Società del Popolo" (inedito): MMB 498/1
- "Illustrazioni fornite a Giuseppe Ravelli per l'illustrazione delle lettere del Tiraboschi al Lupo" (inedito): R 37, 21 (2)
- "Indiculus privilegiorum Bergomati episcopo concessorum. Copia tratta dall'originale conservato nella Civica Biblioteca e corredata di note" (inedito): MMB 583
- "Iscrizioni antiche" (inedito) MMB 985/3
- "Mayfredus Zezunonum e la sua Cronaca" (edito in "Bergomum" 1945): MMB 492
- "Poesie di Antonio Suardi. Descrizione del Codice" (inedito): MMB 583
- "Ragguaglio della lira corrente colla lira italiana dal 1428 al 1797 e della lira imperiale colla lira italiana dal 1405 al 1860" (inedito): R, 38, 1 (4)
- Trascrizione di una "Ave Maria" scritta sul verso della Pergamena Borsetti (1414 marzo 19)... (inedito): Specola ms 199
- Vari appunti metrologici, di fonti e note su Bergamo nel Medioevo (inedito): MMB 985/2
Lettere del Mazzi sono segnalate nel Carteggio Carlo Lochis, nel Carteggio can. Giovanni Finazzi, nel Carteggio Gaetano Mantovani e nel Carteggio Vincenzo Promis; un fascicolo con alcune lettere ed appunti (1881-1887) è segnato MMB 590.
Note
(1) Pubblicato con una bibliografia dello studioso in "Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo" XVIII, 1924, pp.43-53.
(2) Volpi L. in "Rivista di Bergamo", ott.1941, pp.296-298, e Caversazzi C. in "Bergomum" XXXV, pp.57-58.
(3) Uno spoglio completo di questi articoli è reperibile nel Catalogo della Biblioteca Civica alla voce "Mazzi Angelo-Biografia".
(4) Il Fald. 244, Istruzione Pubblica XXV, Biblioteca Civica, contiene due lettere del 1897, in cui il Mazzi figura come Reggente Provvisorio; il carteggio relativo al trasferimento della sede della Biblioteca dal Palazzo della Ragione all'attuale (1915-21); carte sulle onoranze pubbliche del 1924 e la pratica per la traslazione delle spoglie al Famedio del Cimitero Cittadino, nel 1941
(5) D.B.I., s.v.
(6) Dal titolo "Antonio Tiraboschi. Cenni Biografici".
(7) Come indica una Relazione a lui attribuita dal catalogo della Biblioteca pubblicata negli "Atti del Consiglio Provinciale di Bergamo".
(8) Gamba M. in "Giornale di Bergamo", 9 marzo 1964, p.6.
(9) Cfr. sopra n.4.
(10) "La nostra Biblioteca al 31 Dicembre 1906".
(11) Pubblicata in "Archivio Storico Lmbardo" LIII, 1926, pp.180-184 e in "Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo" XIX, 1925, pp.207-210.
(12) Pubblicata in "Miscellanea di Storia Italiana" LIII, 1932, pp.LI-LIX, corredata di bibiliografia.
(13) Spesso non firmate né siglate, ma attribuite al Mazzi dalla bibliografia redatta, vivente lo studioso, da Ciro Caversazzi nel 1924 (cfr. n.1).
(14) a. LII, p.449.
(15) Cfr. sopra, n.1.
Compilatori
Zonca Andrea, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC000977/