Nella controversia sorta in merito all'uso delle acque del mulino di S. Zeno, tra frate Pietro q. Pasquale di S. Zeno in qualità di procuratore dei frati e delle sorelle del monastero dei Ss. Pietro e Marcellino (atto del notaio Taioni del 18 ottobre 1342), da una parte, e Ravanello di Castenedolo procuratore della Vicinia di S. Zeno, dall'altra, le parti, in data 1343 aprile 16, alla presenza di Armani di Parma, vicario del vescovo di Brescia Iacopo degli Atti, si accordano in merito all'uso delle acque del mulino di S. Zeno ed in merito alle relative spese, delle quali ciascuna parte si dovrà fare carico della metà.- ; TT: Giacomo, prevosto di S. Nazzaro; Faustino, prete e beneficiale di S. Nazzaro; Giacomo detto Zerla, messo comunale di Brescia; Giustacchino q. Bartolomeo Zii da Salò.- ; TT: Tomasino q. Giovanni Carge; Dusino q. Pietro Pasquali di S. Zeno; Giacomino Valetti da Botticino.- ; (STin) Stefanino Tucci su commissione e da imbreviatura del notaio Giovannino Taioni, redige il presente atto in pubblica forma.- ; (ST) Giovannino Taioni, notaio rogatario dell'imbreviatura.- ; Del convento e della chiesa dei Ss. Pietro e Marcellino di Brescia, vengono nominati: frate Giovanni [da S. Zeno], priore di detta chiesa, frate Pietro, officiale della chiesa, suor Beatrice Sala, suor Bresciana da Botticino, suor Bresciana Federici, suor Bresciana Flamenghi, suor Elena da Burago, suor Caterina Ognabeni. - ; Della Vicinia di S. Zeno, vengono nominati fra gli altri: Giacomino, console di S. Zeno, Ogerio Poncarale, Corario da Flero, Guglielmino mantovano, Pecino [...], Andriolo di S. Zeno, Giovanni della bergamasca, Beltramo di Seriate, Giustacchino da Salò, Bono di S. Felice, Giovanni detto 'Saiterius', Ravanello di Castenedolo, Beduxio di Nuvolera, Venturino da Orzi, Duxio di S. Zeno Giovannino detto 'Mucius', Venturino di Ronco, Giovanni detto 'Artegnano'.