Nella sagrestia della Chiesa Maggiore di Brescia. Filippo Schilini, con il consenso dei canonici ed in particolare con quello di Pietro Antonio degli Annibali, al quale spetta il VI Capo delle prebende, saputo della vendita fatta da Antonio q. Giovanni Massimi del diritto enfiteutico su di un appezzamento di terra arativa e a vite, irriguo, sito nelle Chiusure di Brescia in contrada Codognole, della misura di piò dieci circa, confinante a mattino e a mezzogiorno con la strada, a sera con i Nicoletti, a monte con Giovanni Pietro Adobani, ad Antonio q. Giovanni Bonardi da Brandico, beccharius et caligarius, cittadino e abitante di Brescia (come risulta dall'atto del notaio Tebaldino da Montichiari), investe in perpetuo Antonio Bonardi del sopraddetto terreno, per un canone annuo, da pagarsi a S. Martino, di una soma e mezza di frumento da portare direttamente alla casa di Pietro Antonio degli Annibali.- ; Alla presenza dei canonici Filippo Schilini prevosto, Matteo Calzavacca, Taddeo Baiguera, Silvestro Bonaccursi, Francesco Orzi, Pietro Antonio degli Annibali, Pietro Leoni, Gaspare Capreroni, Manfredo Goti. - ; TT: Francesco degli Annibali; prete Bartolomeo Marinoni; Michele da S. Martino.- ; (ST) Stefano q. Cristoforo Annone, cittadino e abitante di Brescia, pub. imp. auct. not. e notaio del Capitolo della Chiesa Maggiore di Brescia.