Unità compresa in: Capitolo della cattedrale di Brescia - Fondo pergamenaceo

Sentenza (1519 marzo 16)

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Segnatura definitiva: A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 237

Descrizione estrinseca: Originale.A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 237.v. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., Filza 1a, n. 26 [Parr. Dm.].r. s.:A. Dm. Bs., A. Sc. Ss., Settore 6, n. 11 "Annali", c. 7v.A. Dm. Bs., A. Sc. Ss., Settore 6, n. 29 Libro Croce, c. 22v.

Data topica: Brescia

Note: La pergamena misura mm 180 x 550 e risulta essere in buono stato di conservazione. Nel verso: 'Pronuntia Scole Sacrissimi Coporis Cristi ecclesie maioris Brixie in bonis quondam domini Thome de Madiis pro liris 55 soldis 14 planetarum. 1519, 16 martii. Molino di S. Affra'.

Numero corda: 270

Contenuto:

Nel quartiere dei Ss. Giovanni e Stefano. Premesso che nell'esposto di Evangelista Mussi notaio, tesoriere della Confraternita e Scuola del Sacramento del Corpo di Cristo della Chiesa Maggiore di Brescia, nonché procuratore della stessa con atto rogato dal notaio Antonio Checchi, la Scuola si dichiarava creditrice sia dell'eredità del q. Tomaso q. altro Tomaso Maggi, per un valore complessivo di lire cinquanta planette (come da legato testamentario, con atto rogato da Alvise Alghisi il 7 dicembre 1509), sia delle spese legali sino alla presente data sostenute per un valore di lire cinque e soldi quattordici planette. Tutto ciò premesso, Cristoforo Porcellaga, dottore il legge, console di giustizia, emette sentenza favorevole affinché Evangelista Mussi, in qualità di procuratore della Scuola, rientri dei crediti vantati. Contestualmente, al procuratore Evangelista Mussi viene assegnata una parte del mulino sito in contrada di S. Afra, detto Mulini dei Maggi, con casa a monte, con l'obbligo di pagare venti some di frumento e un porco all'anno al mugnaio che ivi lavora, macinando con l'acqua del fiume Garza.- ; TT: Africano Pinardi, Paolo Ducchi, Geronimo Stella notaio, tutti cittadini e abitanti di Brescia.- ; (ST) Antonio Gavattari, not. pub., cittadino e abitante di Brescia, e notaio del console di Giustizia di Brescia.

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