Unità compresa in: Capitolo della cattedrale di Brescia - Fondo pergamenaceo

Testamento (1550 aprile 16)

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Segnatura definitiva: A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 295

Descrizione estrinseca: Originale.A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 295.v. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., Filza 1a, n. 42-D [Parr. Dm.].

Data topica: Brescia

Note: La pergamena misura mm 170 x 625 e risulta essere in discreto stato di conservazione. Nel verso: 'Testamentum Hieronimi de Bendeiis de Cochalio pellipario. 1550. D. 42. 1550, 16 Aprile'.

Numero corda: 331

Contenuto:

Nella casa del testatore in contrada S. Cassiano in Cittadella Vecchia, vicino alla Porta S. Stefano, a Brescia. In sede testamentaria Geronimo Bendini da Coccaglio dispone che:- ; il suo corpo venga sepolto presso la statua al S. Corpo di Cristo della Chiesa Maggiore di Brescia, alla cui Scuola o Congregazione lascia un legato di lire sei planette per la celebrazione di messe in suffragio della sua anima;- ; lire cento planette ad Angela sua alunna;- ; lire dieci a Battista Redulti da Coccaglio, figlio della defunta Maria, sorella del padre del testatore Pietro;- ; lire dieci a Stefano Bendini, verotario, abitante di Venezia;- ; nomina sua erede universale la moglie Maria, figlia del defunto dottore in medicina Ludovico Gavazzi e di Marta Gavazzi, vissuta in casa Gavazzi, in contrada della Pallata, alla quale il padre concesse una dote di lire duecentocinquanta planette (con atto rogato da Geronimo Rossi).- ; Infine nomina esecutori testamentari Giacomo Chizzola e Giovanni Francesco da Coccaglio, generi di Marta Gavazzi.- ; TT: Vincenzo q. Antonio da Lezze, bombassario; Giuliano q. Gaspare della Sambuga, crivellatore; Marc'Antonio q. Giovanni Locatelli, mezzadro; Giovanni Antonio di Eustachio Tachelli; Tomaso q. Giovanni Capelli da Mompiano; tutti cittadini e abitanti di Brescia. Alla presenza di Anselmo q. Giovanni Francesco Bosi notaio e di Tomaso q. Tonino Brignani notaio.- ; (ST) Alessandro q. Angelo Pasini, notaio cittadino e abitante di Brescia.- ; 1554 gennaio 13, Brescia. Giorgio Duranti dichiara di aver ricevuto il legato di lire sei planette da Maria, vedova di Geronimo Bendini. Giovanni Francesco Trappa, cur.

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