Unità compresa in: Capitolo della cattedrale di Brescia - Fondo pergamenaceo

Investitura livellaria (1564 agosto 9)

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Segnatura definitiva: A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 303

Descrizione estrinseca: Originale.A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 303.v. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., Mazzo 11o, n. 2.r. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., b. 19, Mazzo 11o, n. 2.

Data topica: Brescia

Note: La pergamena misura mm 325 x 605; discreto stato di conservazione. Nel verso: 'Instrumentum unius livelli debiti [...] Sancti Apollonii'.

Numero corda: 340

Contenuto:

Nella casa del reverendo Bartolomeo Bertuzzi, in contrada Santa Maria della Pace, presso il vicolo di S. Brigida. Bartolomeo Bertuzzi, attuale mansionario e rettore della cappellania di S. Apollonio presso l'omonimo altare della Chiesa Maggiore di Brescia, stipula contratto di investitura livellaria, per un canone annuo di lire trentuno e soldi diciassette planette, con Vincenzo q. Giacomo Martinengo detto "Linarollo", cittadino e abitante di Brescia, relativamente a:- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito alle Chiusure di Brescia, in contrada Capore o della Bertazolla, confinante a mattino con la strada, a sera con le ragioni della cappellania in questione, a mezzogiorno con Scipione Provaglio, a monte con gli eredi di Aminada barbiere, della misura di piò uno e tavole settantaquattro (come consta dall'atto di concessione e investitura del notaio Antonio Checchi in data 28 luglio 1524);- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito alle Chiusure di Brescia, in contrada Capore o della Bertazolla, confinante a sera con la strada, a monte con Onorio Martinengo in parte e in parte con mastro barbiere Aminada, a monte con il predetto Antonio, a mezzogiorno con Scipione Provaglio di piò uno e tavole settantasette (come consta dall'atto di concessione e investitura del notaio Girolamo Pugnatori da Pontevico, rogato il giorno 1 agosto 1524).- ; Vincenzo q. Giacomo Martinengo aveva precedentemente acquistato degli appezzamenti di terra, dai fratelli Giovanni Paolo e Giuseppe Pollini, cittadini e abitanti di Brescia, figli del defunto conciatore di pelli Antonio cittadino bresciano, a sua volta figlio del defunto Pietro Pollini da Caionvico, (atto del notaio Giovanni Giacomo Boraccetti, cittadino e abitante di Brescia, rogato il giorno innanzi la data del presente atto), sulle quali i fratelli Pollini pagavano un livello annuo di lire trentuno e soldi diciassette planette alla mansionaria di S. Apollonio e al suo rettore Bartolomeo Bertuzzi (atto di investitura livellaria voluto dall'allora rettore della cappellania, il prete Martino Barbulei, con atto rogato dallo stesso notaio del presente atto).- ; TT: Giovanni Giacomo Boraccetti; Francesco Galvano; entrambi notai, cittadini ed abitanti di Brescia.- ; (ST) Giovanni Francesco Mainaici, cittadino e abitante di Brescia, not. apost. e del Capitolo di Brescia.

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