Credito vantato dai Luoghi pii elemosinieri per un mutuo di 200.000 lire milanesi concesso a Luigi Porro Lambertenghi per la dimissione di precedenti debiti (istrumento 8 luglio 1820); garanzie ipotecarie presentate dal Porro Lambertenghi al Capitolo centrale; autorizzazione al prestito rilasciata dalla Congregazione provinciale di Milano all'amministrazione dei Luoghi pii; esazione di interessi; pagamento di 100.000 lire milanesi effettuato da Giuseppe Minoja in conto del debito Porro Lambertenghi (istrumento 19 giugno 1830); pagamento delle residue 100.000 lire milanesi a saldo da parte di Giorgio Raimondi (istrumento 16 febbraio 1831).
Sono presenti antecedenti dei debiti contratti da Luigi Porro Lambertenghi: prestito di Bartolomeo Castelnuovo a Luigi Porro Lambertenghi, Carlo Maria Melzi, Giuseppe Scipione di Castelbarco, Giovanni Battista Peruzzotti e Giovanni Aliverta per 15.000 lire (istrumento 9 giugno 1802 ); prestito di Giovanni Bellatti per 32.000 lire milanesi istrumento (22 novembre 1803); prestito di Carlo Rovaglio, per persona da dichiarare, per 9.210,23 lire italiane (istrumento 20 settembre 1808); sovvenzione accordata da Giacinto Casati per 28.000 lire milanesi (istrumento 15 novembre 1809); prestito di Giuseppe Torti a Pietro Mulliere, con garanzia fidejussoria di Luigi Porro Lambertenghi per 9.210,22.2 lire italiane (istrumento 26 maggio 1813); sovvenzione di Federico Fagnani a Luigi Porro Lambertenghi per 22.000 lire italiane (istrumento 24 aprile 1818); prestiti di Francesco Borgazzi a Luigi Porro Lambertenghi: per 14.582,85 lire italiane (istrumento 11 ottobre 1814); per 4.605,11.1 lire italiane (istrumento 11 novembre 1814); per 8.442,70.4 lire italiane (istrumento 19 gennaio 1815) per dimettere debito del padre verso Giovanni Battista Malacrida (istrumento 2 ottobre 1788 e confessione di pagamento in pari data rilasciata da Raffaello Raimondi a Giorgio Porro Carcano Lambertenghi).
Confessi di pagamento rilasciati da creditori di Luigi Porro Lambertenghi: Girolamo Della Croce per conto dell'arciduca Francesco d'Austria d'Este duca di Modena per 9.210,22 lire (istrumento 15 novembre 1820); Francesco Borgazzi per 27.630,66 lire (istrumento 30 maggio 1821); Giacinto Casati per 21.490.92 lire (istrumento 13 giugno 1821).