Unità compresa in: Comune di Lovero ›
Arbitratus (1547)
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Segnatura definitiva: s. 1, b. 1, fasc. 1
Descrizione estrinseca: Cart., cc. 6
Conservazione: discreto
Data topica: s.l.
Numero corda: 1
Contenuto:
Arbitrato fra Pietro Martino de Guizzardis di Teglio, arciprete della chiesa di S. Stefano di Mazzo di Valtellina, con il suo vicario Melchiorre [de Tusconibus], da una parte, e Giovanni de Carate, decano di Lovero, con i sindaci e procuratori della comunità di Lovero, dall'altra, in merito a primizie dovute dalle famiglie di Lovero alla chiesa pievana di Mazzo di Valtellina, sulla base di un atto rogato il 15 settembre 1547, con cui la comunità viene obbligata a versare al suddetto arciprete due some di biada convenute.
Arbitri: Pietro de Carate di Lovero, beneficiale, rettore e curato della chiesa di S. Siro di Bianzone; Gian Francesco de Canobio di Tirano e Gian Stefano Venosta di Mazzo di Valtellina.
Notaio Taddeo de Carate fu Domenico di Lovero.
Copia autentica 1594 febbraio 18, notaio Domenico Carati fu Bernardo di Lovero.
Arbitri: Pietro de Carate di Lovero, beneficiale, rettore e curato della chiesa di S. Siro di Bianzone; Gian Francesco de Canobio di Tirano e Gian Stefano Venosta di Mazzo di Valtellina.
Notaio Taddeo de Carate fu Domenico di Lovero.
Copia autentica 1594 febbraio 18, notaio Domenico Carati fu Bernardo di Lovero.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD011D59/