Su richiesta di Giulio Turrianus, canonico comense, sindaco e procuratore della comunità di Lovero, e di Giacomo de Judicibus fu Giacomo, decano di Lovero, Giovanni Stefano Lonatus, protonotario apostolico, e Filippo Archinti, vescovo di Como, confermano l'avvenuta separazione della chiesa di S. Alessandro in Lovero dalla matrice di Mazzo di Valtellina e la sua erezione a parrocchia, con diritto di giuspatronato spettante alla comunità e relativi diritti ed obblighi dell'arciprete di Mazzo di Valtellina e del prevosto di Lovero, oltre che dei singoli capifamiglia.
Notaio Paolo Somiliana, della curia episcopale comense.
Allegata copia autentica, 1636 settembre 8, notaio Canobio de Canobiis (cc. 9).