Unità compresa in: Comune di Sondalo

Controversia (1546 settembre 30)

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Segnatura definitiva: b. 1, fasc. 5

Descrizione estrinseca: Membr., mm 2010x240

Conservazione: buono

Data topica: Tirano, palazzo pretorio "in stupha magna"

Note: 1. Forse il Pizzo (o meno probabilmente) il Corno Dosdè. Se ne dovrebbe desumere l'esistenza in epoca medioevale (anche sulla base dei documenti prodotti) di diritti di alpeggio in Val Grosina, da parte dei Sondalini, fin oltre il Passo di Verva.

Numero corda: 5

Contenuto:

Ulderico di Marmorera, podestà di Tirano e del terziere superiore della Valtellina e Martino, vessillifero di Disentis, Ulderico Tzschuck di Tombliasca e Risco di Schanweg, commissari delle Tre leghe incaricati dalla dieta di Illants, definiscono una controversia tra la comunità di Sondalo, rappresentata da Antonio de Sermondo, decano, e quella di Grosio, rappresentata da Ludovico de Quadrio e Rodolfo de Rudolphis, procuratori, per la definizione dei confini tra le dette comunità in località "Castrum Braytini" fino al "Cornum Duxdey sive Osdey"(1), verso Sondalo.
A seguito di sopralluoghi, con ampia raccolta di testimonianze, i giudici stabiliscono che l'intera Val Grosina spetti a Grosio, con l'obbligo di corrispondere a Sondalo 130 scudi d'oro, e liquidano le ingenti spese processuali.
Notaio Stefanino fu Francesco de Crotis di Mazzo.
Seguito: opposizione da parte dei rappresentanti della comunità di Sondalo, che dichiarano di appellarsi al "Pitach" delle Tre leghe, ed accettazione, solo però "in bonam partem", da parte dei rappresentanti di Grosio.

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