Giovanni Paolo e fratelli Musso, fu Giuseppe, tutti di Brescia estinguono il debito contratto dal padre con Albino Albini, fu Camillo, di Brescia per somme di danaro preso a prestito, acquisti, taglie non pagate per l'ammontare complessivo di lire 303, soldi 15, denari 4 di planetti, cedendo al detto Albino la rimanente parte di una di terra arativa, vitata ed adacquata di piò 3 in Leno, della quale Albino aveva già avuto piò 1 come pagamento di altro debito.
Notaio Antonio de Scolaribus, fu Cesare, di Brescia. Originale.