Altmayer, dispiaciuto per il tempo trascorso dall'ultima lettera dell'amico, assicura che non lo può dimenticare e che ogni giorno lo ricorda nelle sue preghiere. Dichiara che Garovaglio ha fatto bene a restare a Milano e a non partecipare al viaggio per Costantinopoli e Mossul, che non si è rivelato né interessante né bello. Racconta d'aver incontrato a Djarbekr Bertrand e sua moglie; quest'ultima ha avuto problemi di salute, ormai superati, che hanno però indotto il marito a recarsi a Parigi per chiedere un trasferimento, forse a Baghdad. Nel corso del viaggio in Europa, Bertrand sarà accompagnato da padre Giannantonio, e sarà forse possibile per Garovaglio incontrarli a Milano.
Altmayer sostiene che molti viaggiatori sono passati da Mossul nel corso dell'anno e pertanto in occasione del suo prossimo viaggio, Garovaglio potrà portare con sé anche Adele, Camillo e Aicardo.
L'arcivescovo esprime poi il desiderio di andare a Baghdad il mese seguente, ma teme di dovervi rinunciare a causa di impegni a Mossul, riguardanti in particolare il riavvicinamento di una popolazione locale alla Chiesa di Roma.
Rimane in attesa di notizie da Garovaglio e gli raccomanda di ricordarlo presso la sorella Maria, il nipote Aicardo e tutti gli amici comuni.