Bernard descrive l'emozione provata al momento del suo arrivo a Roma, città che ha da sempre desiderato visitare. Passa quindi a raccontare delle altre tappe del suo soggiorno in Italia, soffermandosi in particolare a scrivere di Venezia, il cui fascino, anche a causa della rigidità della temperatura, gli è forse sfuggito e dove, più che il gusto dell'arte l'ha colpito l'importanza che viene data allo sfarzo. Ciò detto, tiene comunque a precisare d'aver visto in quella città delle opere straordinarie che, da amante del disegno e dell'arte statuaria, l'hanno convertito all'amore per la pittura. Nessuna delle mete raggiunte, comunque, comprese Bologna e Loreto, è però stata in grado di fargli dimenticare Milano, dove, insieme all'arcivescovo, aveva potuto godere della compagnia di Garovaglio e dei suoi amici e familiari.