Garovaglio conferma al collega le difficoltà in cui versa la "Rivista archeologica". Dichiara poi che il dott. Magni gli ha assicurato d'aver a disposizione diversi materiali riguardanti rinvenimenti di antichità romane nei territori di Como e Lecco per i prossimi fascicoli. A questi si aggiungerebbero un magistrale lavoro del parroco di Lanzo, Giovanni Baserga, sulle pietre cupelliformi di Trecallo, Camerlata, Rondineto, Valle d'Intelvi. Con questi contributi, con quelli promessi dal professor Nogara, quelli del collega e i suoi spera di risollevare le sorti del periodico, duramente provato dalla scomparsa di Vincenzo Barelli e Serafino Balestra. Invita infine l'amico ad operare presso il Prefetto, interessandolo ai nuovi studi che si stanno per iniziare nella provincia.