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Garovaglio Alfonso alla figlia Adele (1886 dicembre 12 - 1886 dicembre 16)
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Segnatura provvisoria: 45
Segnatura definitiva: b. 8, fasc. 49
Tipologia unità: Fascicolo
Supporto: cartaceo
Legatura: Busta 3, cc. 220 - 223
Descrizione estrinseca: Fascicolo cartaceo
Data topica: Aleppo
Numero corda: 412
Contenuto:
Garovaglio racconta alla figlia gli sconvolgimenti politici verificatisi ad Aleppo negli ultimi giorni: il fallimento di un attentato al Governatore Djamil Pascià, uomo terribile ed inviso ai consolati d'Italia e Inghilterra, ha dato il destro per una serie di ritorsioni ed arresti arbitrari. Dopo alcuni giorni di grande tensione il Governatore è però stato costretto ad allontanarsi dalla città per essere trasferito a Yedda, con grande sollievo dei consolati italiano e britannico.
Garovaglio riprende quindi a scrivere della sua escursione nella Siria centrale, soffermandosi in particolare sulla descrizione degli usi e costumi delle popolazioni incontrate e facendo cenno ad alcune località che ha avuto la possibilità di vedere: Bared - ezze, Hidleb, Richa, El Barà, Kan Kesirbié.
Comunica d'aver conosciuto al Consolato italiano d'Aleppo alcune persone in grado di aiutarlo nelle prossime tappe del suo viaggio verso la valle del Tigri e dell'Eufrate e conclude narrando delle sue uscite in città, sempre in compagnia di Adolfo Sola, nei bazar e nei vicoli più nascosti, e in particolare della visita alla cosiddetta "Pietra di Aleppo", masso in basalto con numerose iscrizioni, che ancora rimane un mistero per gli studiosi d'archeologia.
Garovaglio riprende quindi a scrivere della sua escursione nella Siria centrale, soffermandosi in particolare sulla descrizione degli usi e costumi delle popolazioni incontrate e facendo cenno ad alcune località che ha avuto la possibilità di vedere: Bared - ezze, Hidleb, Richa, El Barà, Kan Kesirbié.
Comunica d'aver conosciuto al Consolato italiano d'Aleppo alcune persone in grado di aiutarlo nelle prossime tappe del suo viaggio verso la valle del Tigri e dell'Eufrate e conclude narrando delle sue uscite in città, sempre in compagnia di Adolfo Sola, nei bazar e nei vicoli più nascosti, e in particolare della visita alla cosiddetta "Pietra di Aleppo", masso in basalto con numerose iscrizioni, che ancora rimane un mistero per gli studiosi d'archeologia.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD014A30/