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Garovaglio Alfonso alla figlia Adele (1887 gennaio 4 - 1887 gennaio 13)
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Segnatura provvisoria: 48
Segnatura definitiva: b. 8, fasc. 52
Tipologia unità: Fascicolo
Supporto: cartaceo
Legatura: Busta 3, cc. 229 - 233
Descrizione estrinseca: Fascicolo cartaceo
Data topica: Aleppo
Numero corda: 415
Contenuto:
Garovaglio esordisce descrivendo alla figlia il mercato che si tiene in Aleppo ogni venerdì nella piazza sotto il castello.
Passa quindi a raccontare di nuove escursioni ad edifici cittadini di particolare interesse: al castello dove, insieme al console, a sua moglie e ad alcuni amici, è stato accolto personalmente dal valì Scahker Pascià; al serraglio del governatore; alla sinagoga della città - un'antica chiesa cattolica e che non l'ha assolutamente soddisfatto - e al Collegio delle monache di S. Giuseppe dell'apparizione, retto da una superiora italiana e posto sotto la protezione del Consolato di Francia (assicura che anche in questo contesto il console francese ha avuto modo di manifestare la propria bassezza in più occasioni, arrivando ad imporre l'uso della sola lingua francese e proibendo l'uso di quella italiana).
Mercoledì, insieme ad Adolfo Sola, ha accompagnato i colleghi Muratori e Magni fino alla Fontana delle lacrime dove, per tradizione, si salutano gli amici e parenti in partenza per Alessandretta.
Continuano nel frattempo i preparativi per la sua partenza da Aleppo che teme però di dover rinviare ulteriormente: la notizia del prossimo arrivo in città del principe di Napoli ha infatti indotto il console Errico Vitto a chiedere la sua collaborazione, richiesta alla quale non ha naturalmente potuto sottrarsi, pur continuando a sperare in un mutamento d'itinerario da parte del principe.
Scrive infine dell'arrivo del nuovo governatore Osman Pascià, persona che non gli ispira alcuna fiducia e che sospetta possa rivelarsi una vera canaglia, come il destituito Djamil Pascià.
Conclude con messaggi e saluti per parenti ed amici.
Passa quindi a raccontare di nuove escursioni ad edifici cittadini di particolare interesse: al castello dove, insieme al console, a sua moglie e ad alcuni amici, è stato accolto personalmente dal valì Scahker Pascià; al serraglio del governatore; alla sinagoga della città - un'antica chiesa cattolica e che non l'ha assolutamente soddisfatto - e al Collegio delle monache di S. Giuseppe dell'apparizione, retto da una superiora italiana e posto sotto la protezione del Consolato di Francia (assicura che anche in questo contesto il console francese ha avuto modo di manifestare la propria bassezza in più occasioni, arrivando ad imporre l'uso della sola lingua francese e proibendo l'uso di quella italiana).
Mercoledì, insieme ad Adolfo Sola, ha accompagnato i colleghi Muratori e Magni fino alla Fontana delle lacrime dove, per tradizione, si salutano gli amici e parenti in partenza per Alessandretta.
Continuano nel frattempo i preparativi per la sua partenza da Aleppo che teme però di dover rinviare ulteriormente: la notizia del prossimo arrivo in città del principe di Napoli ha infatti indotto il console Errico Vitto a chiedere la sua collaborazione, richiesta alla quale non ha naturalmente potuto sottrarsi, pur continuando a sperare in un mutamento d'itinerario da parte del principe.
Scrive infine dell'arrivo del nuovo governatore Osman Pascià, persona che non gli ispira alcuna fiducia e che sospetta possa rivelarsi una vera canaglia, come il destituito Djamil Pascià.
Conclude con messaggi e saluti per parenti ed amici.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD014A33/