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Garovaglio Alfonso alla figlia Adele (1887 febbraio 8 - 1887 febbraio 11)
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Segnatura provvisoria: 51
Segnatura definitiva: b. 8, fasc. 55
Tipologia unità: Fascicolo
Supporto: cartaceo
Legatura: Busta 3, cc. 239 - 242
Descrizione estrinseca: Fascicolo cartaceo
Data topica: Djarbekr
Numero corda: 418
Contenuto:
Garovaglio informa la figlia d'essere arrivato a Djarbekr, dopo venti giorni di faticoso viaggio, in cui ha dovuto superare tre difficoltosi passi per oltrepassare le montagne che separano la Siria dalla Mesopotamia. A Djarbekr il clima è particolarmente rigido, tanto che il Tigri è completamente ghiacciato; si spera però che entro pochi giorni la temperatura possa salire dando inizio alla stagione primaverile. Garovaglio assicura che grazie alle raccomandazioni degli amici di Aleppo, ha trovato una sistemazione presso il Consolato francese, dove si trova l'ottimo vice-console Felix Bertrand.
Passa quindi a descrive quanto di più significativo ha potuto vedere durante il soggiorno in quella città: le mura difensive, straordinario esempio di architettura militare, perfettamente conservate, le rovine della romana Amida con il pretorium e, soprattutto, una spettacolare cascata dell'altezza di oltre 20 metri, simile ad una colonna di ghiaccio, nel mezzo della quale continua a scorrere l'acqua.
La temperatura è sempre molto bassa, specialmente di notte tanto da provocare la morte di numerosi animali e bambini che, come gli adulti, si aggirano per le vie della città indossando cenci leggerissimi; la copertura di ghiaccio del Tigri si sta però lentamente rompendo tanto che è divenuto impossibile attraversare il fiume con i cavalli.
Garovaglio conclude informando dei preparativi per la sua prossima partenza da Djarbekr e dell'intenzione di procedere verso Mardin, sviando dalle rotte tradizionali, per visitare le rovine di Dara e la missione dei padri domenicani presso Mossul.
Passa quindi a descrive quanto di più significativo ha potuto vedere durante il soggiorno in quella città: le mura difensive, straordinario esempio di architettura militare, perfettamente conservate, le rovine della romana Amida con il pretorium e, soprattutto, una spettacolare cascata dell'altezza di oltre 20 metri, simile ad una colonna di ghiaccio, nel mezzo della quale continua a scorrere l'acqua.
La temperatura è sempre molto bassa, specialmente di notte tanto da provocare la morte di numerosi animali e bambini che, come gli adulti, si aggirano per le vie della città indossando cenci leggerissimi; la copertura di ghiaccio del Tigri si sta però lentamente rompendo tanto che è divenuto impossibile attraversare il fiume con i cavalli.
Garovaglio conclude informando dei preparativi per la sua prossima partenza da Djarbekr e dell'intenzione di procedere verso Mardin, sviando dalle rotte tradizionali, per visitare le rovine di Dara e la missione dei padri domenicani presso Mossul.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD014A36/