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Garovaglio Alfonso alla figlia Adele (1887 febbraio 16 - 1887 febbraio 17)
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Segnatura provvisoria: 52
Segnatura definitiva: b. 8, fasc. 56
Tipologia unità: Fascicolo
Supporto: cartaceo
Legatura: Busta 3, cc. 243 - 245
Descrizione estrinseca: Fascicolo cartaceo
Data topica: Mardin
Numero corda: 419
Contenuto:
Garovaglio descrive alla figlia l'arrivo a Mardin dopo tre giorni di estenuante viaggio fra le gole del monte Karadja. Dichiara d'aver trovato accoglienza presso un convento di cappuccini, dove vivono due frati ed un laico medico, tutti italiani. Il convento è posto sotto il protettorato francese e vi si trova una scuola frequentata da 200 allievi.
Come usuale in quella regione, la cittadina si presenta in condizioni desolanti e di estrema miseria, reggendosi su di un'economia agricola frequentemente provata da improvvise e devastanti incursioni di cavallette, cui si aggiungono le vessazioni del governo turco.
Garovaglio racconta delle escursioni compiute in compagnia di padre Marcellino alla fortezza della città e al convento dei monaci Giacobiti di Deir - Zafferan.
Narra anche di un violento episodio accaduto in città e che ha indirettamente avuto ripercussioni sul suo viaggio: l'assassinio di un circasso a seguito di quello di un curdo avvenuto pochi giorni prima ad Orfa, l'ha infatti indotto a fare in modo che lo zaptie circasso che l'accompagnava tornasse a Djarbekr scortato dalla polizia.
Dichiara infine la propria intenzione di partire per Dara non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno. Raccomanda di salutare parenti ed amici.
Come usuale in quella regione, la cittadina si presenta in condizioni desolanti e di estrema miseria, reggendosi su di un'economia agricola frequentemente provata da improvvise e devastanti incursioni di cavallette, cui si aggiungono le vessazioni del governo turco.
Garovaglio racconta delle escursioni compiute in compagnia di padre Marcellino alla fortezza della città e al convento dei monaci Giacobiti di Deir - Zafferan.
Narra anche di un violento episodio accaduto in città e che ha indirettamente avuto ripercussioni sul suo viaggio: l'assassinio di un circasso a seguito di quello di un curdo avvenuto pochi giorni prima ad Orfa, l'ha infatti indotto a fare in modo che lo zaptie circasso che l'accompagnava tornasse a Djarbekr scortato dalla polizia.
Dichiara infine la propria intenzione di partire per Dara non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno. Raccomanda di salutare parenti ed amici.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD014A37/