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Garovaglio Alfonso alla figlia Adele (1887 marzo 14 - 1887 marzo 17)
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Segnatura provvisoria: 55
Segnatura definitiva: b. 8, fasc. 59
Tipologia unità: Fascicolo
Supporto: cartaceo
Legatura: Busta 3, cc. 254 - 256
Descrizione estrinseca: Fascicolo cartaceo
Data topica: Mossul
Numero corda: 422
Contenuto:
Garovaglio esordisce con un breve resoconto dei 44 giorni di viaggio tra Aleppo e Mossul. Quest'ultima gli pare una città interessante e viva, ricca di caffè e bazar e brulicante di gente per lo più oziosa, essendo gli affari nelle mani di greci, ebrei, europei o europeizzati.
Passa quindi a descrivere le visite compiute alle rovine di Ninive, in compagnia del console francese prima, del delegato apostolico monsignor Altmayer e di padre Enrico Maria Bertrand poi. I resti della città si estendono su di un'area vastissima, ma desolante è il quadro che si presenta agli occhi del visitatore: i monumenti sono stati devastati e mutilati da studiosi e turisti, specialmente inglesi. A Kujunjik, sito adagiato fra due collinette, in una splendida posizione, si trovano resti di stupendi bassorilievi e l'ingresso di un grandioso palazzo - identificato con quello del re assiro Senakerib - fiancheggiato da due grandiosi tori alati; a Neby Junes ha visto la tomba del profeta Giona; a Jell Offaan (????) ha infine ?irato un colossale toro alato piuttosto ben conservato.
Racconta d'aver fatto conoscenza con un medico italiano in occasione di una cena organizzata presso la Delegazione apostolica. Con questo medico si è recato alla messa, alla quale ha assistito al fianco del console francese.
Informa dei preparativi per il viaggio in kellek [imbarcazione N.d.r.] che lo condurrà fino a Baghdad, insieme a un nuovo zeptie e a un giovane interprete.
Conclude con saluti a parenti e amici.
Passa quindi a descrivere le visite compiute alle rovine di Ninive, in compagnia del console francese prima, del delegato apostolico monsignor Altmayer e di padre Enrico Maria Bertrand poi. I resti della città si estendono su di un'area vastissima, ma desolante è il quadro che si presenta agli occhi del visitatore: i monumenti sono stati devastati e mutilati da studiosi e turisti, specialmente inglesi. A Kujunjik, sito adagiato fra due collinette, in una splendida posizione, si trovano resti di stupendi bassorilievi e l'ingresso di un grandioso palazzo - identificato con quello del re assiro Senakerib - fiancheggiato da due grandiosi tori alati; a Neby Junes ha visto la tomba del profeta Giona; a Jell Offaan (????) ha infine ?irato un colossale toro alato piuttosto ben conservato.
Racconta d'aver fatto conoscenza con un medico italiano in occasione di una cena organizzata presso la Delegazione apostolica. Con questo medico si è recato alla messa, alla quale ha assistito al fianco del console francese.
Informa dei preparativi per il viaggio in kellek [imbarcazione N.d.r.] che lo condurrà fino a Baghdad, insieme a un nuovo zeptie e a un giovane interprete.
Conclude con saluti a parenti e amici.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD014A3A/