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Garovaglio Alfonso alla figlia Adele (1887 marzo 18 - 1887 marzo 27)
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Segnatura provvisoria: 56
Segnatura definitiva: b. 8, fasc. 60
Tipologia unità: Fascicolo
Supporto: cartaceo
Legatura: Busta 3, cc. 257 - 261
Descrizione estrinseca: Fascicolo cartaceo
Data topica: Dal kellek sul Tigri - Baghdad
Numero corda: 423
Contenuto:
Garovaglio, imbarcato sul kellek, racconta alla figlia della commovente partenza da Mossul e i momenti salienti del suo viaggio verso Baghdad.
La prima importante tappa è Nimrud, dove sorse il palazzo di Sargon; ancora una volta lamenta le mutilazioni ai monumenti, i cui resti più pregevoli sono stati portati nei musei di Parigi e Londra. La navigazione è proceduta non senza inconvenienti dati da incagli della zattera, vento contrario e soprattutto da continui "assalti" di beduini in cerca del solito bakschisc [mancia N.d.r.]. Uno degli episodi più gravi si è verificato poco dopo la partenza da Mossul, quando l'imbarcazione è stata attaccata da otto beduini, che si è riusciti a scacciare solo mostrando loro le armi. Di questi disagi intende presentare formale reclamo sia presso le autorità di Mossul che presso quelle di Baghdad.
Saltata la tappa di Kalad Chergat - l'antica Assur -, si è invece fermato a Tekerid.
Giunto a Baghdad ha trovato sistemazione presso un alberghetto consigliatogli da uno "scroccone" greco. Anche qui ha fatto alcune piacevoli conoscenze, che gli fanno compagnia in attesa della partenza. La città è bellissima, ma in preda ad una totale confusione, persino nelle lingue. Dell'antica Babilonia, poi, ormai non rimane quasi più niente.
Il commercio ha subito notevoli danni dopo l'apertura del Canale di Suez. Ovunque ha visto paesi poveri, un miserabile governo all'opera e miserabilissimi governati.
Preannuncia la partenza per il viaggio di ritorno per domenica 3 aprile, a bordo di un vapore inglese, procedendo via Bassora - Bombay.
Assicura di godere di un ottimo stato di salute e conclude, al solito, con saluti a parenti e amici.
La prima importante tappa è Nimrud, dove sorse il palazzo di Sargon; ancora una volta lamenta le mutilazioni ai monumenti, i cui resti più pregevoli sono stati portati nei musei di Parigi e Londra. La navigazione è proceduta non senza inconvenienti dati da incagli della zattera, vento contrario e soprattutto da continui "assalti" di beduini in cerca del solito bakschisc [mancia N.d.r.]. Uno degli episodi più gravi si è verificato poco dopo la partenza da Mossul, quando l'imbarcazione è stata attaccata da otto beduini, che si è riusciti a scacciare solo mostrando loro le armi. Di questi disagi intende presentare formale reclamo sia presso le autorità di Mossul che presso quelle di Baghdad.
Saltata la tappa di Kalad Chergat - l'antica Assur -, si è invece fermato a Tekerid.
Giunto a Baghdad ha trovato sistemazione presso un alberghetto consigliatogli da uno "scroccone" greco. Anche qui ha fatto alcune piacevoli conoscenze, che gli fanno compagnia in attesa della partenza. La città è bellissima, ma in preda ad una totale confusione, persino nelle lingue. Dell'antica Babilonia, poi, ormai non rimane quasi più niente.
Il commercio ha subito notevoli danni dopo l'apertura del Canale di Suez. Ovunque ha visto paesi poveri, un miserabile governo all'opera e miserabilissimi governati.
Preannuncia la partenza per il viaggio di ritorno per domenica 3 aprile, a bordo di un vapore inglese, procedendo via Bassora - Bombay.
Assicura di godere di un ottimo stato di salute e conclude, al solito, con saluti a parenti e amici.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD014A3B/