Figini, a nome anche di Gino Pollini, comunica a Lingeri che Landolfi, avvocato, è a loro disposizione; è necessario che Lingeri scriva un espresso all'avvocato per fissargli al più presto un appuntamento al quale parteciperanno anche gli stessi Figini e Pollini. Figini comunica, infine, di aver ritrovato l'incartamento che aveva sbollato, attestante che l'acconto ricevuto era di sole 30.000 lire e non di 40.000 lire.