Restituisce la richiesta di un finanziamento per i restauri della chiesa di Santa Maria Incoronata, inoltrata dalla locale fabbriceria alla Consulta e da questa trasmessa alla Giunta Municipale di Milano, rispondendo che quest'ultima non è in grado di far fronte, con le sue disponibilità economiche, "a tutte ingiurie de' tempi e a tutti errori delle inconsulte manomissioni (...) non collegandosi punto l'infelice stato della chiesa con alcuna opera civica".