Venerat[issi]mo Signore
per una fortunata combinazione mi vedo in un tempo stesso ricolmo di un doppio favore da V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, cioè da un graziosissimo fogli ricevuto ieri, e unitamente, come rilevai da una lettera del Sig.[nor] Cavaliere D.[on] Viscardo Barbò (27) dall'aver'Ella benignamente accolta per il suo Gabinetto Numismatico la prima copia dell'ultima mia opera, che sola aveva portata meco in Patria (28). Non saprei bastantemente esprimere i sentimenti della mia grata riconoscenza per l'uno e l'altro de soprad[etti] favori. Quanto però alla di lei obbligantissima lettera non dubito punto, che se vedessi la ricca e nobile sua Raccolta di Medaglie, dovrei unirmi alle comuni voci e fama già sparsa, e da me intesa a Roma stessa del merito delle medesime, e fare applauso alla lodevolissima inprapresa del suo illustre possessore. Quanto poi alla mia recente Opera, giacché si è degnata di benignamente accoglierla, non mi resta, che di supplicarla di volersi degnare di proteggerla per quanto giudicherà che possa meritarselo. Se non avessi sbrigati in Cremona quegli affari, che supponeva potessero necessitarmi di venire a Milano, e la mia cadente età non mi ritenesse in Patria, attribuirei a mia sorte, ed onore il potere in persona dedicarle la mia servitù, e nel medesimo tempo contemplare co' propri occhi le dovizie del suo insegne Museo.
Circa il libro indicatole dal Sig.[nor] Ab.[at]e Marsan, dopo che sarà arrivato il mio convoglio, ne farò ricerca, e ne renderò intesa V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma alla quale frattanto con sentimenti della più distinta rispettosa stima mi pregio di dedicarmi.
Suo Obblig[atissi]mo Oss[ervantissi]mo Servitore[.]