Unità compresa in: Corrispondenza tra Gaetano Cattaneo ed Enrico Sanclemente

Enrico Sanclemente a Gaetano Cattaneo ([1812 marzo 28] - [1812 marzo 31])

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Segnatura definitiva: 57

Tipologia unità: Unità documentaria

Tipologia documentaria: Lettera

Supporto: Cartaceo

Descrizione estrinseca: Unità documentaria, lettera autografa firmata

Data topica: [Cremona]

Note: - Sul verso della lettera: "Al Veneratmo Signore/Il Sig. Gaetano Cattaneo Conservatore/del Reale Gabinetto di Medaglie ec./Milano". La lettera è datata 31 marzo nel timbro postale di arrivo a Milano. (195) Scrivendo a Cattaneo il 23 marzo (cfr. nota 190), Sestini forniva pure notizie sulle copie del catalogo di Sanclemente affidategli per la vendita: "Se scrivete al nostro degnissimo P.[adre] Ab.[ate] Sanclemente, ossequiatelo da parte mia, e ditegli, che da Berlino non ho riscontro dell'esito delli altri esemplari del suo museo, e che pcr ora restano invenduti, ma che aspetto le mie opere per completare le altre rimesse al Cav.[aliere] Ponz[on]i; ma se andate voi in Lipsia, spero che ne farete acquisto, prima che arrivino da Berlino. Un altro Esemplare lo tengo app[ress]o di me, invenduto, e quì sarà difficile di venderlo".

Numero corda: 57

Contenuto:

Venerat[issi]mo Sig.[nor]e e A.[mico] Pregiat[issi]mo
Dall'ultima di Lei favorit[issi]ma si comprende, che non era ancora giunta la mia ricevuta della Bolletta tanto prima da me consegnata. Ma vengo assicurato, che deve averla ricevuta il giorno di Pasqua, il che mi acquieta.
Spero ancora di arrivar a tempo colla presente di augurarle il buon viaggio, e mille prosperità, e fortune, che a momenti è per intraprendere per la Germania. Nell'età mia però non posso invidiarle la sorte, e godo infinitamente, che sia caduta in Lei, potendo approfittarne più di me per i suoi lumi e cognizioni numismatiche a maggior lustro, e onore della nostra Italia. Salvus eas, salvus vedeas, atque utinam te redeuntem amplectì queam.
La ringrazio poi distintamente delle disposizioni date per il compimento delle bollette, che restano, e sono ben contento di aver preferito codesto Reale Museo, e la di Lei amabile persona per trattare, e conchiudere l'affare delle medaglie, che formarono la mia più grata, e diletta compagnia, sino dalla mia gioventù, e che credo ora essere sì bene accolte per essere gelosamente conservate. E volesse pure il Cielo che comparisse un giorno il Medaglione di Crispo tanto interessante, come anche il giovane Postumo, e il Giustiniano coll'anno 38, che sebbene da me non calcolati ne nostri conti, intendo, e dichiaro che debbano restituirsi al Museo Reale come proprietario legitimo de medesimi. E ciò credo che potrà bastare per qualunque di Lei cautela. Mi raccomando nuovamente per l'affare delle mie copie spedite a Parigi, come accennai nell'ultima mia. E siccome il n[ost]ro Amico Sestini ne mandò pure a Berlino altre 4, o 5 copie da esitarsi, mi farebbe una finezza di cercarne notizia con di lui intelligenza, e riscuoterne l'importo (195).
Il Caccia è stato ultimamente assai male con sbocchi di sangue, ma ora si è rimesso. Farò al medesimo l'ambasciata.
Non mi resta dunque, che di far voti, come farò, al Cielo per la più prospera, e felice riuscita della di Lei fortunata intrapresa. E con veri sentimenti della più distinta affettuosa stima, ed amicizia mi confermo
di Lei Obblig[atissi]mo Ser[vito]re e Amico

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