Lo ringrazia per avere definitivamante accettato il suo "Goldoni". Spedirà l'ultimo capitolo prima della fine del mese e vorrebbe riavere il manoscritto dei primi quattro capitoli ai quali deve fare alcuni lievi ritocchi e aggiungere le note, alla fine del testo. Pensa che si potrebbero inserire cinque illustrazioni: una per capitolo, la casa in cui è nato Goldoni e quattro ritratti. Uno potrebbe essere quello già impresso nelle Lettere di Carlo Goldoni a [Franecsco] Vendramin, raccolte da D. Mantovani (1) e pubblicate da Treves stesso. Provvederà lui agli altri originali. Per i tipi e il formato vorrebbe parlarne a Milano con Treves, verrà il giorno 29 per tenere una conferenza. Per quanto riguarda la prefazione, Molmenti e Masi possono sembrare più indicati di Guido Mazzoni, ma predilige quest'ultimo per l'amicizia che li lega e per il fatto che anche'egli si è occupato di cose goldoniane, preparando la stampa di alcuni suoi melodrammi. La prefazione occuperebbe un sedicesimo del libro, Mazzoni chiede un compenso di 100 lire e la propietà per cinque anni.