Sta lovorando alle liriche del Balossardi. Ha ricevuto ora la sua lettera assieme a tre di Sommaruga e un telegramma. Ripercorre quanto successo: si era pensato di pubblicare le liriche come contraltare al "Giobbe" di Rapisardi. Ricci voleva fare soldi prima dell'uscita del libro. Lui promise a Ricci che se il libro fosse stato stampato da Treves gli avrebbe dato un anticipo: si risolsero quindi di sceglirere Treves come editore e di avvertire Sommaruga che non potevano dare il manoscritto a lui. Sommaruga insistette, ma lui ha deciso di dargli solo quattro sonetti su D'Annunzio, di intonazione più vicina alla sua casa editrice. Ha finito 50 liriche, Ricci 4. Il manoscritto sarà pronto alla fine del mese. Il volume dovrà essere stampato velocemente per profittare della pubblicità del Giobbe di Rapisardi. Sul retro della lettera trascrive un sonetto che non è riuscito bene (ha superato la misura) e che ha perciò espulso dalla raccolta. Si propone come direttore di un eventuale giornale letterario edito da Treves. Sommaruga gli ha offerto 1000 lire al mese per farne uno con lui.