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Ampliamento residenza in via Ippodromo n. 66/5, Milano (1981 - 2001)
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Segnatura provvisoria: AFR.056
Segnatura definitiva: AFR.203
Unita condiz titolo: Ampliamento residenza in via Ippodromo n. 66/5
Data topica: Milano, Ippodromo n. 66/5
Numero corda: 202
Contenuto:
Progettista: Architetto Fiorenzo Ramponi
Committente: sig.a Wanda Rondanini (proprietaria terreno); sign. Raffaella e Marco Antonini, sig. Emilio Antonini (committenti effettivi)
Impresa: I.C.G. s.r.l. di via Domodossola n.17 - Milano
Ampliamento di una villa unifamiliare, a cui viene affiancata una nuova residenza completamente indipendente che fiancheggia la preesistenza precedentemente progettata e costruita dallo stesso Ramponi. Il nuovo edificio si presenta come un blocco isolato su tre livelli fuori terra (incluso il sottotetto). La pianta si sviluppa a partire da un rettangolo a cui viene sottratta la porzione d'angolo inferiore destro, sostituita da una parete curva che chiude la figura ricollegandone i lati resi "monchi" dalla sottrazione. Sulla parete curva si apre l'ingresso - protetto da una pensilina aggettante - che dà accesso diretto (in una prima versione del progetto) al soggiorno, in cui si colloca anche la zona pranzo schermata parzialmente da un'altra parete curva e in collegamento diretto con la cucina. Dietro il soggiorno si apre un disimpegno che consente di raggiungere il vano scale (realizzato a partire di nuovo da un rettangolo cui vengono curvati gli angoli e in aggetto rispetto alla parete di fondo della casa) e ad altri due spazi di distribuzione che servono da un lato un piccolo bagno e l'ingresso di servizio (adibito anche a dispensa) e dall'altro la zona notte composta da tre camere da letto e da altri due servizi igienici. In una versione successiva del progetto, la cucina viene fatta slittare nella zona precedentemente occupata dalla dispensa e dal piccolo bagno e scompare la parete curva della zona pranzo, posta senza soluzione di continuità all'interno del soggiorno ampliato. L'andamento sinuoso registrato in pianta viene riprese anche dai prospetti, su cui spicca la presenza della copertura curva in rame. La porzione in aggetto del vano scale è chiusa da una parete strutturale in cristallo speculare, mentre le aperture - che ancora una volta ricordano quelle del motel in via Novara - sono inquadrate da cornici in granito rosa di Baveno martellinato (già usato in occasione del concorso per il sagrato della chiesa di San Carlo al Lazzaretto). Lo stesso materiale viene usato per realizzare una fascia basamentale che circonda l'intera costruzione e che si pone in contrasto con l'intonaco feinputz color ocra bruciato scelto per le pareti esterne. I parapetti dei balconi - curvi e oggetto di tavole di dettaglio molto ricche - e il cancello carrale d'ingresso alla villa - dotata di due box interrati - sono in acciaio brunito e cristallo. La copertura è a falde.
Committente: sig.a Wanda Rondanini (proprietaria terreno); sign. Raffaella e Marco Antonini, sig. Emilio Antonini (committenti effettivi)
Impresa: I.C.G. s.r.l. di via Domodossola n.17 - Milano
Ampliamento di una villa unifamiliare, a cui viene affiancata una nuova residenza completamente indipendente che fiancheggia la preesistenza precedentemente progettata e costruita dallo stesso Ramponi. Il nuovo edificio si presenta come un blocco isolato su tre livelli fuori terra (incluso il sottotetto). La pianta si sviluppa a partire da un rettangolo a cui viene sottratta la porzione d'angolo inferiore destro, sostituita da una parete curva che chiude la figura ricollegandone i lati resi "monchi" dalla sottrazione. Sulla parete curva si apre l'ingresso - protetto da una pensilina aggettante - che dà accesso diretto (in una prima versione del progetto) al soggiorno, in cui si colloca anche la zona pranzo schermata parzialmente da un'altra parete curva e in collegamento diretto con la cucina. Dietro il soggiorno si apre un disimpegno che consente di raggiungere il vano scale (realizzato a partire di nuovo da un rettangolo cui vengono curvati gli angoli e in aggetto rispetto alla parete di fondo della casa) e ad altri due spazi di distribuzione che servono da un lato un piccolo bagno e l'ingresso di servizio (adibito anche a dispensa) e dall'altro la zona notte composta da tre camere da letto e da altri due servizi igienici. In una versione successiva del progetto, la cucina viene fatta slittare nella zona precedentemente occupata dalla dispensa e dal piccolo bagno e scompare la parete curva della zona pranzo, posta senza soluzione di continuità all'interno del soggiorno ampliato. L'andamento sinuoso registrato in pianta viene riprese anche dai prospetti, su cui spicca la presenza della copertura curva in rame. La porzione in aggetto del vano scale è chiusa da una parete strutturale in cristallo speculare, mentre le aperture - che ancora una volta ricordano quelle del motel in via Novara - sono inquadrate da cornici in granito rosa di Baveno martellinato (già usato in occasione del concorso per il sagrato della chiesa di San Carlo al Lazzaretto). Lo stesso materiale viene usato per realizzare una fascia basamentale che circonda l'intera costruzione e che si pone in contrasto con l'intonaco feinputz color ocra bruciato scelto per le pareti esterne. I parapetti dei balconi - curvi e oggetto di tavole di dettaglio molto ricche - e il cancello carrale d'ingresso alla villa - dotata di due box interrati - sono in acciaio brunito e cristallo. La copertura è a falde.
Sottounità (2)
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Segnatura | Titolo | |
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AFR.203.DIS | Ampliamento residenza in via Ippodromo n. 66/5, Milano - Disegni (1981 - 2001) | |
AFR.203.DT | Ampliamento residenza in via Ippodromo n. 66/5, Milano - Documenti (1981 - 2001) |
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Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD0FFB49/