Elpidio Jenco scrive al Provenzal, a Voghera (Liceo ginnasio Severino Grattoni), che non gli è stato agevole raccogliere qualcosa dei suoi scritti da inviargli in seguito alle premure fattegli "dal caro Ferrara".
I suoi libri erano già esauriti prima della guerra. Le copie ultime che serbava con gelosia sono state distrutte a Seravezza con tutta la sua biblioteca.
Non ha ritrovato perciò le *Acquemarine*, né i *Poemi della Primalba*, né le varie traduzioni degli antichi e dei moderni stranieri (francesi e giapponesi), né il fascicolo dei 35 canti pubblicati dalla rivista *Poeti Nuovi*, né altro.