Sottounità compresa in: Provenzal DinoCarteggio

Lettera (1960 aprile 2)

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Segnatura provvisoria:

Segnatura definitiva: cart. n. 10 - fasc. n. 200

Tipologia unità: Atto singolo

Supporto: cartaceo

Consistenza: ff. 2

Legatura:

Descrizione estrinseca: Atto singolo cartaceo, ff. 2

Conservazione: buono

Data topica: Cesenatico (FO)

Note: a) Lettera in busta con francobollo asportato, con annulli degli Uffici postali di Cesenatico e di Voghera, rispettivamente, del 2 e 4 aprile 1960.

Numero corda: 200.45

Contenuto:

Marino Moretti, scrive al Provenzal, a Voghera, una lunga lettera per informarlo, tra l'altro, che il giorno prima era a Milano per il cosiddetto "service de presse" del suo *Libro dei miei amici*, di cui ha disposto una copia con dedica per lui.
Pensa che quei ritratti di "amici" (tutti morti) sono stati anche amici suoi. Il libro non è critico, ma solamente narrativo. Tutti morti meno Valgimigli (perché ebbe l'incarico dal *Resto del Carlino* di scrivere l'articolo per il suo ottantesimo compleanno) e Baldini (incarico per un programma radiofonico ).
E' stata doverosa la dedica a Luigi Russo perché l'episodio della vita di Metastasio l'ha dedotta dal suo Metastasio, che è la sua tesi di laurea ed il suo libro migliore. Egli conobbe il Russo a Napoli nel '19 e poi a Cesenatico, dove veniva per i bagni. Ai tempi del "segreto antifascismo", lo vedeva in compagnia di Pancrazi, di Calamandrei e di Momigliano. Era a quel tempo un antifascista molto regolare. Ha pranzato una o due volte in una trattoria fiorentina con lui e con Croce che si faceva recapitare la posta in casa di lui. C'erano anche Pancrazi e Tumiati. Non si era mai accorto allora dell'insofferenza di qualcuno per gli eccessi del siciliano, e Croce aveva l'aria di stimarlo moltissimo, anzi di preferirlo agli altri commensali.
Concorda col giudizio che Provenzal da del libro sui narratori del Russo, specie se si riferisce alla recente edizione da questi aumentata e abborracciata dai suoi scolari. "Ma il volumetto del Formiggini , del 1920 o 21, era - come guida - assai buono e meritò il successo che gli toccò."
Quel che il Provenzal gli dice sulla vicenda col Russo lo addolora per entrambi.

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