Sottounità compresa in: Provenzal DinoCarteggio

Lettera (1959 giugno 24)

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Segnatura provvisoria:

Segnatura definitiva: cart. n. 11 - fasc. n. 211

Tipologia unità: Atto singolo

Supporto: cartaceo

Consistenza: ff. 1

Legatura:

Descrizione estrinseca: Atto singolo cartaceo, ff. 1

Conservazione: buono

Data topica: Napoli

Note: a) Lettera, dattiloscritta su carta intestata "*Banco di Napoli - Commissione per l'Archivio Storico* - Il Presidente", in busta affrancata con un francobollo da £. 25, con annulli degli Uffici postali di Napoli-Ferrovia e di Voghera con date indecifrabili.

Numero corda: 211.2

Contenuto:

Fausto Nicolini scrive al Provenzal, a Voghera, e gli racconta, in via confidenziale e riservata, che, nel polemizzare contro il Croce in difesa dello Zumbini, il Troiano andò oltre il limite del galateo: il che gli procurò una sfida del Croce. Il padrino del Croce, Riccardo Falandra d'Andria, manovrò le cose in modo che i due non si incontrassero e fece sì che la gente potesse pensare che il Croce avesse avuto paura.
Al che, il grande filosofo, irritato, sfidò il suo padrino e nel conseguente duello ne uscì leggermente ferito. Dopo di che i due si strinsero la mano e restarono amici per la pelle sino alla morte del Carafa d'Andria, marito di donna Enrichetta, alla quale è consacrato un saggio critico crociano.
Il Croce perdonò anche il Troiano. Anzi, quando quest'ultimo morì, aiutò pecuniarmente la vedova. E poiché in quel tempo il Nicolini aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a collezionare le bozze degli *Scrittori d'Italia*, insistette perchè assumesse il giovanissimo figlio del Troiano e lo remunerasse con "lo stipendio di ben 30 lire mensili; soggetto che si dimostrò pigro ed inefficiente".

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