Ramiro Ortiz, docente di lingua e letteratura italiana presso l'Università di Bucarest, scrive al Provenzal, a Napoli, una lunga lettera con la quale, tra l'altro, gli dichiara che non si aspettava che questi pubblicasse tale e quale la sua lettera sulla *Voce* di Firenze, della quale anch'egli è collaboratore. In avvenire lo prega di non citarlo come fonte.
Fa una lunga esposizione di come si è dimostrata anti italiana sia la stampa rumena che quella europea sulla guerra di Libia, che ha recepito solo le fonti turche.
Il signor Porri ha fatto quanto era in lui per mettere le cose a posto, e nelle sue *Lettere romane* e nelle sue interviste con De Marinis e Mantegazza, e persino con qualche telegramma di smentita, si è dimostrato sinceramente amico dell'Italia. Disgraziatamente al suo giornale convenivano di più le notizie sensazionali e le calunnie contro l'Italia messe in giro dai giornali turchi, inglesi e tedeschi, e le sue belle corrispondenze sono state relegate in terza pagina.