Paolo Vita Finzi, scrive al Provenzal, a Voghera, che per quanto la sua lettera lo abbia informato "di cose già previste - e temute - (aveva anche letto il suo nome nell' *Index auctorum prohibitorum*)" pure lo ha addolorato assai. Spera vivamente che riesca a trovare un'adeguata sistemazione in qualche Istituto privato.
Da parte sua divulgherà le sue pubblicazioni, specie il *Dizionario umoristico*, e lo consiglia di suggerire ai suoi editori di inviarne qualche copia in deposito alla *Libreria Generale di Saragozza* ove "generalmente si riforniscono i Legionari.
Ufficialmente è ancora nei ruoli diplomatici, perché volontario e decorato dell'altra guerra, e anche un po', crede, perchè il ministro Ciano lo terrebbe volentieri.
Ha letto ed apprezzato "la sua bella pagina sull'esilio di Dante".