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Lettera (1956 maggio 17)
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Segnatura provvisoria:
Segnatura definitiva: cart. n. 23 - fasc. n. 319
Tipologia unità: Atto singolo
Supporto: cartaceo
Consistenza: ff. 1
Legatura:
Descrizione estrinseca: Atto singolo cartaceo, ff. 1
Conservazione: buono
Data topica: Oslo
Note: a) Lettera, dattiloscritta su carta intestata *L'Ambasciatore d'Italia*, in busta affrancata con un francobollo da 65 ore, con annulli degli Uffici postali di Oslo e di Voghera, rispettivamente, del 18 e 19 maggio 1956.
Numero corda: 319.10
Contenuto:
Quell'Ugo Vita Finzi, autore di *Epigrammata*, è un suo cugino di secondo o terzo grado. Non lo ha mai visto. Sa solo che era un fervente fascista e che si arruolò come camicia nera nella guerra per la conquista dell'Etiopia. Non sa più nulla di lui, e del suo libretto ha letto solo alcuni saggi in una recensione, che non gli sembrano un gran che.
"Carina la storia di Ferdinando Martini."
Crede che Monelli lo chiamino ora "colonnello degli albini" perché è diventato tutto bianco di pelo.
Conosce "solo un'altra persona, cui basta una parola (Voghera) come indirizzo. Era Victor Hugo, che quando era in esilio all'isola di Guernesey si faceva scrivere - Victor Hugo, OCEAN".
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD146BD9/