Alberto Viviani risponde alla cortese lettera che il Provenzal gli ha scritto in merito a due suoi libri. Si trattiene però dal ribattere a vari punti di questa perché sente che su di essi non si intenderebbero nemmeno discutendo per un anno intero. Il Provenzal "è d'animo fine, sensibile e buono e soffre nell'udir cose che secondo" lui "sono ingiuste"; deve tener conto, però, che nei due libri egli ha semplicemente riportato fatti e cose, così come accaddero, senza volerli intenzionalmente aggravare od attenuare a favore di Tizio o di Caio.
Ad ogni buon conto è sinceramente lieto di questo loro avvicinamento ed auspica che fra di loro nasca una buona e durevole amicizia che permetta il libero scambio delle proprie opinioni.
Accetta volentieri la proposta di fargli avere in omaggio i suoi libri e, in particolare, gradiderebbe avere quelli che rappresentano la sua personalità, o che maggiormente predilige.